La Corte europea dei diritti umani ha rigettato il ricorso presentato da Salvatore Riina in cui il capo mafia dichiarava i suoi diritti violati a causa delle condizioni di detenzione a cui è sottoposto.
La decisione è stata presa all’unanimità da una camera di sette giudici di Strasburgo, convinti che Riina, arrestato nel 1993 dopo una lunga latitanza, condannato a diversi ergastoli per associazione mafiosa e, tra l’altro, per le stragi di Capaci e Via D’Amelio, non abbia esaurito le possibilità di ricorso offerte dal sistema italiano, e completa una precedenza sentenza del marzo dello scorso anno in cui tutte le altre istanze presentate dall’ex capo di Cosa Nostra erano state respinte.
Tribunali italiani hanno respinto cinque volte ricorsi di Riina sulle condizioni della sua detenzione in relazione al suo stato di salute.
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