Un operaio dell’indotto dell’Eni, Antonio Vizzini, di 54 anni, dipendente dell’impresa Lorefice, è morto, stamani, in un incidente sul lavoro avvenuto poco dopo le 10 nell’area della centrale termoelettrica della raffineria di Gela. Ancora da accertare l’esatta dinamica del sinistro. Pare che l’operaio sia stato investito e schiacciato da una gru in manovra, durante lavori di manutenzione ordinaria.
Soccorso e trasportato in ospedale, Antonio Vizzini è giunto al pronto soccorso dopo il decesso. La zona dell’incidente è stata posta sotto sequestro. Oltre all’inchiesta giudiziaria sono scattati anche gli accertamenti dell’ispettorato del lavoro e della direzione della raffineria, che è ferma per l’incendio del 15 marzo scorso avvenuto in una tubazione tra gli impianti Topping e Coking, all’isola 7 Nord dello stabilimento.
Un’ora di sciopero generale dei lavoratori di tutte le categorie operanti nel petrolchimico di Gela è stata proclamata dai sindacati confederali Cgil Cisl e Uil, in segno di protesta per la morte dell’operaio dell’indotto. Durante lo sciopero le maestranze daranno vita a un sit-in davanti ai cancelli della raffineria.
Nell’esprimere solidarietà alla famiglia di Vizzini, i sindacati scrivono in una loro nota che “Gela, e la sua industria, devono trovare la possibilità di rilanciare la raffineria in un contesto dove ambiente e sicurezza si conciliano con l’intero comprensorio”. Alle 15, invece, si svolgerà un incontro tra direzione dello stabilimento dell’Eni e organizzazioni sindacali dei lavoratori chimici e dell’energia, per una prima valutazione dei fatti dopo la ricostruzione della dinamica dell’incidente mortale.
“C’è forte preoccupazione per i fatti che stanno interessando l’area dell’ex petrolchimico a partire dall’incendio che ha costretto la magistratura al sequestro della zona fino all’incedente di oggi”. Lo dicono i sindacati Cgil, Cisl e Uil della provincia di Caltanissetta dopo l’incidente sul lavoro in cui è morto Antonio Vizzini della società Lorefice e Ponzio. “Simili avvenimenti – proseguono – pongono il territorio in una fase di grave difficoltà funzionale e sembrano circostanze che se attentamente valutate, fanno presagire scenari i cui orizzonti non sempre sono individuabili. Coscienti di ciò, chiediamo una maggiore sicurezza e un più attento controllo nei cantieri di lavoro della raffineria e la possibilità che gli investimenti annunciati si possano realizzare in tempi brevi per avere la garanzia che gli impianti interessati ed esistenti, vivano una nuova fase per raggiungere livelli di sicurezza e di eccellenza”.
“Siamo costernati – aggiungono il segretario nazionale dell’Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, e il segretario provinciale Andrea Alario – da quanto accaduto alla raffineria di Gela. Esprimiamo il più profondo cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia del lavoratore vittima del grave incidente di questa mattina”.