Tre le organizzazioni criminali scoperte a Foggia, specializzate in furti di cavi e di trasformatori di rame. In un’operazione, questa mattina, la Polizia del Cilento ha eseguito diverse misure cautelari a carico di persone ritenute responsabili di associazione a delinquere per reati contro il patrimonio, furto aggravato e ricettazione.
In particolare, le indagini, svolte nell’ambito del progetto “Ita.ro” con la collaborazione di ufficiali della Polizia Romena, hanno avuto inizio dopo numerosi episodi di furti a danno dell’Enel, avvenuti tra il mese di febbraio e quello di giugno 2013, che avevano determinato, da un lato, gravi disagi ai cittadini a causa dell’interruzione della fornitura di energia elettrica e, dall’altro, rilevanti danni alla rete infrastrutturale. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati circa 25/30 tonnellate di cavi e di trasformatori di rame. I furti sono stati compiuti nei territori di Foggia, Torremaggiore, Castelnuovo della Daunia e Lucera.
Sono 31 le persone coinvolte nell’operazione “Siriana”. Ventuno persone sono finite in carcere, mentre tre hanno ottenuto i domiciliari con le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, furto aggravato e ricettazione. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta anche Michele Patera, l’uomo morto sabato scorso nel crollo di un capannone di corso del Mezzogiorno.
Nel corso dell’inchiesta la Guardia di Finanza ha sequestrato diversi beni mobili e immobili di proprietà di alcuni degli indagati per un valore di oltre un milione di euro. Tra i beni sequestrati anche un compendio aziendale operante nel settore della compravendita di automobili.