Dal 50% al 5,5%: la caduta della Fondazione che aveva in mano le quote del Monte dei Paschi di Siena è accompagnata dalla forza dei numeri. Dopo lo scandalo sull‘acquisto di Antonveneta, i rischi di fallimento erano troppo grossi e così l’ente di Palazzo Sansedoni ha dovuto raggiungere gli accordi per cedere le quote.
La banca non è più di Siena. Il 6,5% delle quote sono andate a Fintech Advisory e Btg Pactual Europe. Il prezzo della cessione per azione è fissato: 0,2375 euro. L’ente dunque dovrebbe trovarsi con il 5,5% del capitale, abbandonando il ruolo di primo socio.
I titoli dismessi a favore della Fintech ammontano al 4,5%: la società recentemente è entrata nelle cronache italiane come acquirente della controllata Argentina di Telecom. Dietro al fondo, si cela colui che è stato definito un piccolo Carlos Slim: David Martìnez Guzmàn. A Btg Pactual Europe è andato invece il 2%: compagnia con in Brasile, si definisce “un gruppo finanziario internazionale”-
La Fondazione guidata da Antonella Mansi ha sottoscritto un patto parasociale sulla governance della banca e sul trasferimento delle azioni conferite al patto e al mantenimento delle quote per un totale del 9% del capitale della banca: il 2,5% della Fondazione e il 65,% degli acquirenti. Il tutto è stato fatto “al fine di contribuire alla stabilità dell’assetto societario dell’ente e di preservare il significativo legame storico con il territorio di riferimento”.
La Fondazione poche settimane fa aveva liquidato un pacchetto del 12% di Monte dei Paschi, iniziando l’inarrestabile discesa. Intanto l’azione del Monte dei Paschi è stata congelata in Piazza Affari dopo l’annuncio della cessione.