Il segretario siciliano del partito, Giovanni Pistorio, ha invitato i tre assessori espressione del partito nel governo di Crocetta, a non partecipare alla giunta di questa sera convocata dal governatore per la nomina dei manager della sanità pubblica. In due, però, hanno contravvenuto all’indicazione della segreteria e si sono presentati ugualmente.
I due assessori che si sono presentati sono Dario Cartabellotta (Agricoltura) ed Ester Bonafede (Lavoro). Assente invece Patrizia Valenti (Autonomie locali). L’indicazione ufficiale della segreteria prevedeva che i tre assessori non partecipassero alla giunta con all’ordine del giorno la nomina dei manager della sanità, “così da consentire al presidente della Regione di procedere in autonomia senza il condizionamento né la copertura politica del nostro partito”.
In precedenza Gianpiero D’Alia su Twitter aveva scritto che “L’atteggiamento di Rosario Crocetta ricorda quello dei bambini che portano via la palla quando la partita va male”. Questa la risposta del leader Udc alla strategia d’attacco del presidente della Regione che, per reagire allo stallo in cui i partiti lo hanno costretto sul rimpasto di giunta, ha mostrato i muscoli e ha convocato urgentemente i suoi assessori. All’ordine del giorno: la nomina dei manager della sanità.
“Per l’Udc non è una questione di nomi, ma di cose da fare – ha aggiunto D’Alia -. Non siamo al mercato per scambiare nomi di assessori o nomine nella sanità, vogliamo solamente sapere se il presidente della Regione è disponibile a firmare un contratto di coalizione. In caso contrario ognuno andrà per la propria strada”.
L’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, non era nemmeno a Palermo, ma in missione a Bologna, ed è stata fatta rientrare di corsa per poter riunire l’esecutivo. Lo scopo è chiaro: Crocetta vuole dimostrare ai suoi che il potere di prendere decisioni attualmente è in mano sua. Ovviamente, anche le nomine dei manager erano (e sono) terreno di contrattazione partitica. Quindi la partita è ancora aperta e il fischio finale è ancora lontano.