Dopo la strigliata del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, a sindacati e imprese per l’estrema rigidità del sistema del lavoro in Italia, è il turno del ministro dell’Economia e della Finanze, Pier Carlo Padoan, parlare durante il convegno per il centenario della nascita dell’economista Guido Carli. “È il momento di dire che bisogna cambiare la direzione dell’agenda – spiega il ministro – della politica economica in Europa e non solo perché suona bene”. “Ci saranno altre occasioni – glissa il ministro con chi chiede dell’agenda di governo – per parlarne. I numeri ve li darà presto e speriamo che siano quelli buoni”.
“Dobbiamo fare un ragionamento serio sulla crescita – spiega Padoan – capire quali sono le politiche che funzionano nel contesto del sistema di obblighi europei che noi stessi ci siamo dati”. Per il titolare del dicastero dell’Economia è necessario trovare risposte al problema della competitività. “Il problema dell’aggiustamento strutturale – spiega – è un problema che tutti i paesi hanno, compresa la Germania”. Aggiunge ancora “Per non essere frainteso non possiamo assolutamente permetterci di buttare al vento gli sforzi enormi di risanamento che sono stati fatti”.
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