“Mi inorgoglisce essere stata nominata madrina della Camera penale di Palermo in un momento in cui l’avvocatura italiana, e in particolare quella siciliana, è stata trascinata in una sterile polemica dal presidente della Commissione bicamerale antimafia Rosy Bindi, che ha individuato nella insostituibile figura costituzionalmente garantita dell’avvocato, un potenziale favoreggiatore del proprio assistito”. Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, nel corso del convegno di studi sui reati culturalmente orientati organizzato dalla Consulta femminile della Camera penale di Palermo.
“Infatti – ha proseguito – la Costituzione garantisce il diritto di difesa, all’articolo 24, anche al peggior delinquente e sono convinta che non sia corretto mistificare la peculiarità della funzione avvocatizia”.