La maggioranza che sostiene il governo Crocetta non riesce a trovare una quadra. Dopo le turbolenze del vertice di ieri, con i centristi pronti a mollare il presidente della Regione al suo destino se non gli lascerà quattro assessori, è slittato ancora il vertice perché la situazione è molto tesa. Dopo le ore di colloqui di oggi ci si rincontrerà lunedì alle 16 a Palazzo d’Orleans.
Crocetta ha ribadito lo schema per le eventuali modifiche nel governo, i partiti a questo punto riuniranno i propri organismi per decidere. L’Udc ha già convocato il comitato politico per sabato a Catania, mentre il Pd dovrebbe riunire la direzione regionale domenica prossima.
Il criterio su cui si sta ragionando è quello della rappresentanza in base alla proporzionalità di ognuna delle singole forze che compongono la maggioranza. Pur di chiudere l’accordo, Crocetta avrebbe informato gli alleati di essere disposto a rinunciare a una delle quattro nomine che gli spettano come stabilito dal patto pre-elettorale, confermando Borsellino, Vancheri e Scilabra e provando ad “affibbiare” Stancheris al Megafono.
Ma il problema rimane l’Udc, disponibile a confrontarsi col resto della coalizione a condizione che venga rispettato il patto pre-elettorale col Pd e con Rosario Crocetta sulla rappresentanza: al partito di D’Alia toccarono quattro assessori, ma nel frattempo la formazione politica all’Ars ha perso quattro deputati e dovrebbe dunque passare da tre a due assessori. Ma il neo presidente nazionale del partito ha annunciato che non accetteranno queste condizioni – “non mi pare che allo stato attuale ci siano le condizioni che consentano la nostra partecipazione al governo regionale”.
Mal di pancia anche in Articolo 4, che ha partecipato al vertice con una delegazione formata da Valeria Sudano e Luca Sammartino: la formazione moderata si è presentata al tavolo chiedendo due assessorati e non uno come propostogli.
Altro nodo da sciogliere: la possibilità per i parlamentari di far parte della giunta Crocetta. Il governatore è nettamente contrario, gli alleati pressano affinché questa possibilità sia contemplata. “Sono pronto a firmare le dimissioni da deputato regionale qualora i Drs e il presidente Crocetta mi indicassero come assessore regionale. Conosco l’impegno alto messo da Crocetta per rivoluzionare la Sicilia e sono pronto a stargli accanto anche da assessore”, ha detto il parlamentare Marco Forzese. “Non ho nulla in contrario a questa incompatibilità materiale su cui il presidente della Regione si è già espresso in passato – aggiunge. – Ferma restando la mia convinzione che gli eletti dal popolo sono utili al governo sia come deputati di maggioranza, a sostegno del governo, sia come membri dell’esecutivo”.