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Villa Sofia, la commissione Sanità dell’Ars vuole vederci chiaro | L’indagine dei Nas riguarda una decina di interventi

La commissione Sanità dell’Assemblea siciliana vuole vederci chiaro sull’inchiesta che coinvolge l’ospedale palermitano Villa Sofia. Il presidente Pippo Digiacomo (Pd) ha convocato la commissione, domani alle 12, per una “relazione sulle vicende giudiziarie afferenti l’azienda ospedaliere Villa Sofia-Cervello”; sarà ascoltata l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino.

I carabinieri del Nas stanno indagando su una decina di interventi chirurgici eseguiti dal primario del reparto di chirurgia plastica di villa Sofia, Matteo Tutino, indagato assieme al commissario straordinario dell’ospedale, Giacomo Sampieri, al direttore sanitario Maria Concetta Martorana e a Damiano Mazzarese, primario della Rianimazione.

Sotto inchiesta sono finiti alcuni interventi di Rinoplastica, fatti figurare, secondo gli inquirenti, come interventi di Settoplastica che possono essere rimborsati dal sistema sanitario nazionale.

Gli inquirenti stanno controllando anche le operazioni di Liposuzione e la riduzione del seno fatti passare come interventi funzionali. Gli uomini del Nas stanno valutando anche i titoli che hanno portato alla nomina di Tutino a Primario a Villa Sofia.

I reati contestati sono truffa, peculato e abuso di ufficio. Gli accertamenti riguardano alcuni interventi di rinoplastica, fatti figurare, secondo gli inquirenti, come interventi di settoplastica che possono essere rimborsati dal sistema sanitario. Gli inquirenti stanno controllando anche le operazioni di liposuzione e la riduzione del seno fatti passare come interventi funzionali. Gli uomini del Nas stanno valutando anche i titoli che hanno portato alla nomina di Tutino a primario dell’ospedale.

L’inchiesta è partita dall’esposto di Francesco Mazzola, medico di Villa Sofia che in questi mesi è stato sospeso. Nell’esposto vengono ripercorsi tutti quegli interventi finiti sotto la lente della procura. “Si comincia con metà febbraio del 2013 – si legge all’interno – quando il primario esordisce con due rinoplastiche facendo sì che due ricoverati con patologie serie attendessero altri due giorni. Secondo i dettami della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, in accordo con i Livelli Essenziali di Assistenza, l’unico intervento erogabile dal Servizio sanitario nazionale è la plastica del setto nasale o una deformità che vincoli la funzione respiratoria. Ogni modellamento di altre parti della piramide nasale non coinvolte nella funzione respiratoria è riconducibile a finalità di tipo estetico e, quindi, non erogabile dallo Stato”.

Adesso spetterà alla procura stabilire se effettivamente sono stati questi gli interventi. “Tutti gl’interventi di Tutino, – aggiunge l’esposto – anche quelli successivi a questi, vengono effettuati senza alcuna prenotazione della visita presso il Cup ed incuranti presso l’accettazione sanitaria dei criteri di priorità e di attesa da soddisfare, come richiesto dalla procedura dei Day Hospital”. Tra febbraio e marzo sono diversi gli interventi programmati.

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