La deadline che il sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio ha imposto al ministro per le riforme Maria Elena Boschi è venerdì 28 marzo. Entro quella data, la fine di questa settimana, il disegno di legge governativo per l’abolizione delle prerogative del Senato e la trasformazione in Camera delle autonomie deve essere pronto.
Ma al ddl, dopo l’audizione di mercoledì scorso a palazzo Chigi dei presidenti di Regione e degli esponenti dell’Anci, la Boschi non lavora sola. Lo fa in stretto contatto appunto con Delrio che dell’Anci è stato a lungo la guida e che conosce bene gli umori degli amministratori locali.
Non è un caso che sia stato proprio Delrio a “trasferire” a Renzi l’idea lanciata dal presidente della regione Campania, Stefano Caldoro che – dalla parte del Sud – ha ipotizzato la creazione di macroregioni che vengano rappresentate – sotto altra formulazione legislativa rispetto all’attuale bozza di ddl – all’interno della rinnovata Camera delle autonomie.
“Elettoralmente” l’ipotesi c’è già: nell’Italicum, la nuova legge elettorale che dovrà andare all’esame del Senato, è passato il cosiddetto emendamento salva-Lega che riconosce ai partiti con forte radicamento in territori determinati la possibilità di bypassare la soglia di sbarramento imposta su base nazionale per l’accesso alla spartizione dei posti alla Camera. Il concetto – riveduto e corretto – è il medesimo: prevedere la creazione di macroregioni unite da interessi e obiettivi comuni per creare un ‘blocco lobbystico’ che in Senato, nel nuovo Senato, possano spingere verso l’approvazione di leggi regionali funzionali agli interessi appunto.
Ipotesi che al premier Renzi pare non dispiaccia visto il commento ‘pallavolistico’ che ha riservato all’idea: “Voi alzate la palla, io schiaccio” ha detto il presidente del consiglio che questa sera, di ritorno da Scalea, ha già annunciato una riunione proprio sul tema della riforma del Senato.
L’ipotesi trova consensi proprio nelle fila dei parlamentari. “Nei gruppi dirigenti meridionali è piena la consapevolezza della necessità di superare, quanto prima, la provinciale visione del meno siamo e più contiamo, dando vita a quella del contiamo di più se ci uniamo – dice il deputato Pd, Dario Ginefra – Esigenze di contenimento della spesa pubblica, di progettazione e di realizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali e di pieno utilizzo dei fondi di coesione, nonché il rafforzamento delle forme di governance di area vasta che molto spesso si estendono ben oltre i confini fisici delle nostre regioni, impongono una nuova fase di lavoro interregionale che possa efficientare il sistema delle Autonomie locali e rendere più forte e credibile la competizione delle stesse con le altre regioni d’Europa”.