Il governatore siciliano Rosario Crocetta ha dato incarico all’ufficio legale di Palazzo d’Orleans di valutare la posizione di funzionari e dirigenti regionali che siano stati in qualche modo coinvolti con il cosiddetto ‘sistema Genovese’. All’esame degli uffici le intercettazioni pubblicate da la Repubblica, nell’ambito dell’inchiesta sui corsi d’oro della Procura di Messina.
I burocrati “infedeli”, secondo quanto riferito dall’Ansa, non solo saranno rimossi dagli incarichi, ma rischieranno anche il licenziamento dalla Pubblica Amministrazione laddove ci saranno gli estremi comportamentali.
Oltre a Genovese, nell’indagine sono coinvolti alcuni familiari del parlamentare, tra cui la moglie e il cognato, Franco Rinaldi, deputato-questore all’Assemblea siciliana, e destinatario di un avviso di garanzia. Le ‘talpe’ avrebbero riferito informazioni, attinte grazie alle posizioni ricoperte nei dipartimenti, sull’attività dell’assessorato alla Formazione, sui bandi e sulle procedure interne, per favorire il sistema Genovese.
E il ‘sistema’, che ha agito durante il governo di Raffaele Lombardo che aveva affidato la delega alla Formazione a Mario Centorrino, avrebbe continuato a operare anche nell’attuale fase, nonostante sia stato proprio il governo Crocetta a dare impulso alle inchieste sulla Formazione presentando denunce ai magistrati e avviando una riforma radicale del settore.
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