Oggi piazza San Pietro ha ospitato 80.000 fedeli riuniti per ascoltare le parole di papa Francesco in occasione dell’Udienza Generale del mercoledì. Il Pontefice oggi ha parlato dell’arduo compito dei vescovi e dei sacerdoti. Una mattinata ricca di preghiere, di considerazioni e novità: Papa Francesco ha nominato segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Jonio. Papa Francesco, inoltre, ha accettato le dimissioni presentate dal vescovo di Limgurg (Germania), monsignor Franz Peter van Elst, che lo scorso aprile era stato travolto dallo scandalo delle spese eccessive sostenute per la ristrutturazione dell’Episcopio.
“I sacri ministri – afferma il Pontefice nel corso dell’Udienza Generale dopo aver salutato i diversi gruppi linguistici – siano uomini per la gente secondo il Vangelo e vivano fedelmente nella Chiesa questa loro chiamata al servizio dell’umanità”. E incalza: “Un vescovo che non è al servizio della comunità non fa bene, un sacerdote che non è al servizio della comunità non fa bene. E’ sbagliato. Il vescovo che non prega, che non ascolta la Parola di Dio, che non celebra tutti i giorni, che non va a confessarsi, e anche il prete che si comporta nello stesso modo, alla lunga – ha spiegato agli 80 mila fedeli presenti in piazza San Pietro – perdono l’unione con Cristo, e loro diventano di una mediocrità che non fa bene alla Chiesa”.
“Un vescovo – ha spiegato – ama la Chiesa nella sua comunità e la ama fortemente, come Cristo ama la Chiesa. Lo stesso è chiesto nel matrimonio allo sposo: sono due sacramenti che rappresentano la strada per la santità”, ha continuato Bergoglio. Il Papa così invita tutti i fedeli ad aiutare i ministri del Signore anche solo con una preghiera: “Pregate spesso per tutti i sacerdoti che conoscete, specialmente per quelli che attraversano delle difficoltà o che hanno bisogno di ritrovare la freschezza della loro vocazione”.
Il Pontefice spiega bene la sua idea di sacerdozio: “Coloro che vengono ordinati sono posti a capo della comunità. Sono ‘a capo’, sì, però – ha precisato il Pontefice – per Gesù significa porre la propria autorità al servizio, come Lui stesso ha insegnato ai discepoli con queste parole: “Chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.
Francesco rivolgendosi ai giovani presenti in piazza San Pietro parla infine della vocazione: “Come si deve fare per diventare sacerdote? Dove si vendono i biglietti per entrare?”. “No – ha detto loro – non si vendono. Il Signore chiama: chiama ognuno che vuole che diventi sacerdote, e forse ci sono alcuni giovani, qui, che hanno sentito nel loro cuore questa chiamata. Se qualcuno di voi ha sentito questo nel cuore, è Gesù che lo ha messo lì”.