“Un’escalation provocatoria e preoccupante”, così gli Stati Uniti hanno definito il nuovo test missilistico effettuato ieri dalla Corea del Nord. Il Dipartimento di Stato americano, in una nota, ha sottolineato di lavorare “in stretta cooperazione con partner e alleati per adottare misure adeguate contro la violazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”. La risoluzione, nello specifico, vieta al governo di Pyongyang di fare lanci balistici.
L’annuncio dei nuovi lanci in mare di due missili a medio raggio è stato fatto dal ministero della Difesa nord-coreano in concomitanza all’incontro trilaterale tra il presidente Usa Barack Obama, la presidentessa sud-coreana Park Geun-hye e il premier giapponese Shinzo Abe. Al termine il presidente americano ha dichiarato che i tre Paesi faranno fronte comune contro le minacce della Corea del Nord.
A parere del ministero della Difesa di Seoul i missili utilizzati dalla Corea del Nord potrebbero essere del tipo “Rodong”, testate in grado di raggiungere anche il Giappone e la Cina, gli ultimi testati, infatti, avrebbero raggiunto la distanza di 650 chilometri prima di cadere nel Mare del Giappone. “Il Nord sta esibendo le sue capacita’ militari per attirare l’attenzione della comunità internazionale” commenta Kim Min-seok, portavoce della Difesa sud-coreana.
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