Questa volta a denunciare le intemperanze di Mosca è la Nato. Secondo il generale Philip Breedlove, il capo delle forze dell’Alleanza atlantica in Europa, infatti, la Russia starebbe ammassando truppe sul proprio confine, tanto da minacciare non solo l’Ucraina, con cui gli attriti sono da tempo ormai noti, dopo l’annessione della Crimea, ma anche alcune repubbliche cosiddette post-sovietiche, tra cui Moldavia e Transnistria.
“Le forze russe al confine ucraino sono sufficienti e pronte per entrare in Transnistria ed è una cosa preoccupante” ha dichiarato il generale nel corso di un evento a German Marshall Fund. Ma le sue parole sono state prontamente smentite da Mosca, che ha ribadito la regolarità della sua azione.
Intanto a Kiev non regna la tranquillità, tanto che il ministro degli Esteri Ucraino, Andrii Deschchytsia, in un’intervista all’Abc ha ventilato l’ascesa delle possibilità di un conflitto armato con la Russia. “Siamo molto preoccupati del dispiegamento di truppe russe – ha detto – Siamo pronti a rispondere e il governo dell’Ucraina sta cercando di usare tutti i mezzi di pace e diplomatici per fermare la Russia ma la gente è pronta a difendere la sua terra”.
E mentre i militari russi continuano ad occupare le basi ucraine in Crimea, non è ancora avvenuto il rilascio del comandante della base aerea di Belbek, catturato dalle truppe di Putin e per il quale si è mosso, per ottenere il rilascio, anche il premier ucraino Turchynov.