La parità di genere per l’elezione dei componenti del Parlamento europeo ha avuto l’approvazione del Senato: con 155 voti a favore, 58 contrari e 15 astenuti la parità di genere diventa “regola”.
Già ieri si vociferava che l’accordo si fosse raggiunto, rumors confermati dalla senatrice del Pd Doris Lo Morto, relatrice del provvedimento: “Abbiamo raggiunto un’intesa con una norma transitoria per il 2014 che prevede l’annullamento della terza preferenza se non si rispetta l’alternanza”
Insomma a partire dalle elezioni europee del 2019 ci sarà una presenza paritaria nelle lista: secondo la norma “all’atto della presentazione, in ciascuna lista i candidati dello stesso sesso non possono eccedere la metà, con arrotondamento all’unità. Nell’ordine di lista, i primi due candidati devono essere di sesso diverso”.
All’ufficio elettorale circoscrizionale viene dato anche il compito di “verifica” del rispetto della parità nelle liste e si dice che “in caso contrario, riduce la lista cancellando i nomi dei candidati appartenenti al genere piu’ rappresentato, procedendo dall’ultimo della lista, in modo da assicurare il rispetto della medesima disposizione”.
Una delle modifiche più importanti è quella al titolo V della legge per la promozione dell’equilibrio di genere nella rappresentanza politica alle elezioni del Parlamento europeo, stabilendo che l’elettore può esprimere fino a tre preferenze. “Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza”.