Giovani e pornografia. Il selfie è la mania del momento, quello che una volta era chiamato più banalmente autoscatto ha contagiato tutti. A volte, però, le manie possono prendere pieghe più estreme, fino a sfociare nell’illegalità. Succede così che ragazzini ancora minorenni si perdono in un gioco più grande di loro, per alcuni scatti e dei filmati girati mentre si denudano davanti all’obiettivo di uno smartphone o mentre stanno compiendo dei rapporti sessuali. E che questo materiale, in brevissimo tempo, faccia il giro del web.
Secondo quanto si apprende si tratterebbe di alcuni ragazzi, presumibilmente di Palermo, dall’età sicuramente giovanissima, che, dopo essersi immortalati in pose e atteggiamenti pornografici, hanno visto il materiale, custodito gelosamente nelle memorie dei propri smartphone, circolare sugli schermi dei telefonini di molti loro coetanei con una sorta di passa parola via social. Il canale prediletto per lo scambio del materiale, in particolare, sembrerebbe essere Whatsapp.
Il focolaio della diffusione delle foto e dei video non è ancora noto, tuttavia, la divulgazione delle immagini, trattandosi di minori, rappresenta un reato penale. La vicenda, probabilmente nata come uno scherzo di cattivo gusto, ha assunto proporzioni piuttosto gravi: la sola condivisione di materiale del genere, considerato pedopornografico, è perseguita per legge con pene che arrivano ai tre anni di reclusione. Più gravi, invece, le sanzioni per chi produce questo materiale. Secondo il codice penale si rischiano fino a 12 anni di carcere.
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