Per il pagamento alle imprese, il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta deve ripartire daccapo. Il rinvio del testo in commissione Bilancio di ieri e le dimissioni “irrevocabili” dell’assessore all’Economia Luca Bianchi sono nuovi ostacoli da superare. Ma il governatore non molla, si definisce “combattente” e rilancia.
È convocato, infatti, per lunedì prossimo alle 15 un incontro con il tavolo delle imprese per illustrare gli effetti del ddl pagamenti sull’economia e la volontà del governo, già chiarita dall’assessore Bianchi di “volere procedere alla riduzione Irpef dal 2016, ribadendo che la copertura sulla base Irpef è già esistente e non incrementata, come alcuni erroneamente dicono” e che “è un fatto tecnico finanziario necessario per dare garanzia al mutuo, come richiesto dalla legislazione finanziaria esistente”. Lo afferma in una nota lo stesso Crocetta, sottolineando che la convocazione è stata decisa “al fine di attuare un confronto costruttivo con tutte le imprese siciliane”.
“Il presidente della Regione viene eletto con un mandato popolare e certamente non utilizza le dimissioni come strumento di trattativa – dice dopo le voci di palazzo di ieri che lo vedevano prossimo a lasciare. – Il mio rapporto con i partiti è leale ma fermo. In una democrazia compiuta partiti e istituzioni si confrontano e nessuno tenta di prevalere sugli altri, sapendo che la sovranità appartiene al popolo che la esercita attraverso le elezioni. Parlamento e presidente vengono eletti direttamente dai cittadini, la Costituzione e le leggi attribuiscono a tali organi funzioni completamente diverse. Il parlamento legifera e controlla, l’esecutivo governa. Quando il potere legislativo e quello esecutivo invadano il campo altrui, si può andare in rotta di collisione e si rischia paralisi”.
“I partiti devono aiutare a risolvere i conflitti e non esasperarli – conclude il governatore. – Con questo spirito ho avviato i rapporti con la maggioranza anche per dare spazio a quelle forze attualmente non rappresentate in giunta. Non tradirò mai il popolo che mi ha eletto, sono un combattente, e i combattenti o vincono o cadono sul campo di battaglia. E mi comporterò esattamente così”.