La sua famiglia ha origini antichissime. Leggende vogliono che giunsero in Sicilia con una crociata e poi scelsero di rimanere per sempre da queste parti. Sarà anche per queste cronache tanto remote quanto affascinanti che Ottavio Cappellani, eclettico scrittore nato alle falde dell’Etna, intende mettersi alla testa di ‘un esercito di impavidi’ per proclamarsi democraticamente imperatore greco-siculo.
La trovata nasce su twitter dove lo scrittore si proclama già #ottaviomagno e annuncia la propria discesa in campo alle elezioni europee promettendo, in un comunicato stampa con tanto di simboli e responsabile della comunicazione, il ‘ritorno al futuro’ con la creazione della Nuova Magna Grecia.
L’iniziativa, a metà fra il ‘fake’ che corre veloce sul web e la bufala rilanciata (spesso a mo’ di scherzo, crederci sarebbe meravigliosamente folle) dagli stessi giornalisti, non è scevra da un programma che non ha bisogno delle paginate interminabili del passato, bastano infatti 140 caratteri, tanti ne servono su twitter: “La Sicilia fuori da euro e Europa, fondersi con Grecia, stampare Lira, rifondare impero. Sotto il mio comando. #ottaviomagno”.
Intanto, vera o presunta che sia la discesa in campo, oggi Ottavio Cappellani è un protagonista della scena politica. Ma da ‘semplice’ onorevole ad imperatore ne passa, non è che in famiglia manca ancora questa figura?
“Effettivamente non c’è – risponde Cappellani – ma siamo arrivati con Federico II quindi una famiglia dalle caratteristiche imperiali. C’è, però, un pontefice massimo…”
Un Papa?!
“Il pontex maximus che stava a Palermo si chiamava Heraclis Cappellanis, andate a vedere nella Cappella Palatina c’è ilo suo nome…”
Riconosco l’ignoranza, ma tornando alle cronache di questa epoca, non potresti cominciare come fanno tutti: con l’aspirazione ad essere deputato?
“E che me ne faccio. Guarda è il demos che non vuole la democrazia, io l’ho capito, individuando questo buco di mercato e comprendendo che c’è anche una richiesta d’imperialismo, e mi ci sono infilato”
Scusami, ma faccio fatica a capire…
“Nel mondo c’è il culto della personalità, vabbè il comunismo, a proposito del progetto ne ho parlato anche con l’amico Orazio Licando, ma il mondo è di destra e vuole l’imperatore. Berlusconi, Grillo, adesso Renzi come li chiami, premier? Il deputato è un’illusione ottica, ne conosciamo 3 o 4 e ce ne sono centinaia. Ribadisco c’è voglia di imperatore”.
Cappellani, che sostiene di avere già studiato da imperatore, annuncia che a breve diffonderà il programma sulla traccia dei famosi 140 caratteri attraverso delle slide, le imperial-slide, ma nel frattempo anticipa alcuni punti salienti.
“Vedete – spiega – la Grecia ha problemi con l’Europa, l’Italia pure, così noi potremmo ad esempio realizzare nella Nuova Magna Grecia una mega-disneyland culturale!”
Questa, però, è una cosa seria…
“Ma io sono serio. Noi abbiamo dato i natali alla cultura: la narrazione moderna, così come la conosciamo con inizio, trama e finale, nasce al teatro antico di Siracusa, e ad Atene. Quindi non vedo perché non si possa fare l’impero, a patto che sia io a comandare visto che l’idea è mia!”
Ma così non c’è democrazia…
“Ancora?! Questa è una provocazione che attinge al situazionismo di Guy Debord, è un gioco che ha un fondamento culturale serissimo. Si parla di democrazia, ma in Italia il Presidente del Consiglio è stato nominato dal Capo dello Stato, la Merkel che né io né te abbiamo votato si occupa del nostro debito. Se costoro tengono un atteggiamento imperiale, ma picchì non l’ama fari nuatri! Scrivilo proprio in siciliano…”
Intanto Cappellani sta lavorando al suo film ‘Mal di Terra’, che uscirà fra poco, ma aspettando il debutto continua a pensare all’impero purché, seppur democraticamente eletto, sia lui a comandare: “Ho avuto l’idea ed il pallone è mio. In caso me ne vado”.