Confermati i due anni di interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi. Lo ha deciso la terza sezione penale della Cassazione. La pena accessoria è ora immediatamente esecutiva. Sfuma così per il leader di Forza Italia la possibilità di partecipare alle prossime elezioni europee, perché da questo momento ha perso i propri diritti politici, sia attivi che passivi.
La suprema Corte, dopo più di quattro ore di Camera di consiglio, ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa di Berlusconi contro la sentenza con cui la corte d’appello di Milano, il 19 ottobre scorso, fissò in due anni il periodo di interdizione per l’ex premier. I giudici di piazza Cavour hanno dichiarato irrilevanti le questioni di legittimità costituzionale sollevate dagli avvocati Coppi e Ghedini. Anche il sostituto pg della Suprema Corte, Aldo Policastro, aveva oggi pomeriggio sollecitato il rigetto del ricorso della difesa di Berlusconi.
Il Cavaliere è stato anche condannato a pagare le spese processuali. “Prendiamo atto con grande amarezza della decisione della Cassazione. Come abbiamo detto nel corso dell’udienza di oggi, avremmo ritenuto quantomeno necessario un approfondimento presso la Corte Europea di Strasburgo”, ha commentato a caldo l’avvocato difensore di Berlusconi Niccolò Ghedini.