Probabilmente un via libera ufficiale al piano di riforme dell’esecutivo italiano non verrà direttamente dalla cancelliera tedesca Angela Merkel che ha Berlino riceve il premier Matteo Renzi. Le diplomazie internazionali rispettano riti e procedure ufficiali che potrebbero non consentire un’esposizione in prima persona del primo ministro tedesco.
Ma nel corso della conferenza stampa congiunta seguita al vertice fra il premier italiano e la cancelliera, Angela Merkel si è sbilanciata in un giudizio sostanzialmente positivo: “C’è stato un ampio confronto sui progetti italiani. Sono rimasta impressionata dei progetti del governo, si tratta di un cambiamento strutturale. So bene che l’Italia per quel che riguarda il patto di stabilità e di crescita lo rispetterà. Abbiamo esaminato tutti gli aspetti delle riforme e devo dire che gli auguro molta fortuna e coraggio, è un messaggio di cui ci rallegriamo tutti”. Un commento che nulla dice però – non ancora almeno – sull’utilizzo dei fondi ipotizzati da Renzi e che verrà con molta probabilità domani dal vertice europeo dei capi di Stato a Bruxelles.
Dalla Germania, prima, era arrivato il commento del ministro delle Finanze tedesco Wolfang Schaeuble che ha promosso l’obiettivo del nuovo governo italiano di accelerare il tempo delle riforme per aumentare produttività e crescita in Italia mettendo però in guardia da rinvii sul consolidamento delle finanze statali.
E’ il contenuto diramato in una nota stampa dopo il bilaterale fra i ministri economici dei due paesi: “Il colloquio tra i due ministri delle Finanze si è svolto in un’atmosfera costruttiva”, si legge nella nota. “Il ministro tedesco ha salutato favorevolmente l’obiettivo del governo italiano di accelerare il tempo delle riforme per aumentare produttività e crescita e ridurre l’altra disoccupazione giovanile. E’ però anche giusto – conclude la nota – che il consolidamento delle Finanze statali attraverso le riforme strutturali non sia rinviato”. Il che ad una prima lettura è un sì condizionato. A cosa ancora non è dato sapere: è improbabile cioè che la Germania non approvi i piani del governo Renzi seppure in tema di coperture finanziarie indichi un proprio consiglio, che rischia di essere vincolante al vertice di Bruxelles che parte domani. La Germania cioè potrebbe ritenere necessario che il recupero del differenziale fra tetto massimo del deficit e la soglia attualmente raggiunta serva a coprire il debito pubblico italiano e non a essere reinvestito sul cosiddetto cuneo fiscale che consentirebbe l’abbattimento delle tasse agli italiani.
Intanto un alleato certo in terra di Germania, un italiano lo ha già trovato: si tratta del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi – anche lui nella delegazione italiana a Berlino – che con l’omologo tedesco, il presidente della Bdi ha lanciato un appello ai governi di Roma e Berlino in vista dei consiglio europeo di domani. Gli industriali esortano i due esecutivi a sollecitare il consiglio Ue a “sostenere l’obiettivo di aumentare il contributo dell’industria al 20% del Pil dell’Ue entro il 2020, attraverso la definizione di un’ambiziosa e coerente strategia di politica industriale che includa una nuova governance industriale europea capace di dare una chiara priorità alla competitività e di porla al centro di tutte le politiche dell’Ue”. Roma e Berlino, secondo Confindustria e Bdi, devono spingere il consiglio europeo a “porre la competitività industriale al centro del nuovo pacchetto energia e clima 2030, adottando un approccio integrato che prenda in considerazione i tre pilastri della politica energetica: sostenibilità, competitività e sicurezza delle forniture”. Il consiglio Ue, inoltre, dovrebbe “sostenere un’importante agenda di liberalizzazione commerciale, per prima cosa intensificando gli sforzi per raggiungere un ambizioso accordo commerciale con gli Usa”.
Il premier italiano, intanto, in avvio della seduta con la cancelliera Merkel ha scelto la strada della ‘goliardia’: Renzi ha consegnato alla cancelliera la maglia numero 33 della Fiorentina, appartenente al giocatore tedesco Mario Gomez che la ha autografata per lei. Lo scatto è stato anche diffuso su Twitter dal portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert.
edd