L’esperimento BICEP2 (Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization) è riuscito a catturare l’eco gravitazione del Big Bang e a scorgere il segnale delle onde gravitazionali nelle perturbazioni della radiazione cosmica di fondo dell’Universo.
L’annuncio è stato dato durante una conferenza stampa che si è tenuta presso l’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, una delle numerose istituzioni scientifiche coinvolte nel progetto, da parte del team guidato da John Kovac, che ha presentato due manoscritti che saranno poi sottoposti alle riviste peer-reviewed.
La scoperta di questa sorta di “eco” dei primissimi istanti di vita dell’Universo potrebbe confermare definitivamente la Teoria dell’Inflazione, che prevede un’espansione vertiginosa dell’Universo subito dopo il Big Bang, e che servirebbe a spiegare perché l’Universo è così “uniforme” da un punto all’altro.
Si tratta di una teoria che, tuttavia, finora non ha mai avuto una consistente credibilità nella comunità scientifica. ”Le onde gravitazionali primordiali – spiega il fisico Hiranya Peiris, dello University College London – sono sempre state considerate come una possibile ‘pistola fumante’ dell’Inflazione”, perché i cosmologi pensano che solo l’Inflazione avrebbe potuto amplificare le lievissime onde gravitazionali primordiali fino a renderle strumentalmente rilevabili. Riuscire a captarle, rimuovendo i vari fenomeni di disturbo dovuti al viaggio di queste onde attraverso l’Universo e gli ammassi di galassie, a detta di molti scienziati, potrebbe anche valere un Nobel.
BICEP2 rappresenta la seconda generazione dell’esperimento Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization, ed è un telescopio americano operativo in Antartide che, dal punto di vista tecnico, è sensibile alla polarizzazione della radiazione cosmica di fondo a microonde, in particolare nelle bande 100 e 150 GHz.
Gli scienziati, nel nuovo studio, hanno distinto le onde gravitazionali dalle fluttuazioni di densità dell’Universo usando la polarizzazione della radiazione cosmica di fondo. In particolare, i ricercatori hanno sfruttato la diversa forza delle onde gravitazionali a differenti lunghezze d’onda. Questo studio potrebbe rivelare molti dettagli dell’Inflazione, fra cui il valore della “densità d’energia” dell’Universo durante il periodo inflattivo, un parametro cruciale per il destino ultimo dell’Universo, dato che permette di capire se continuerà a espandersi per sempre oppure no.