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La Crimea vota per l’adesione alla Russia | Veto di Mosca sulla risoluzione Onu

C’è chi bacia la scheda, chi si scambia il segno della croce, chi  festeggia con pasticcini e cori: in Crimea i cittadini filo russi non fanno mistero della voglia di staccarsi dall’Ucraina. Il referendum per l’adesione alla Russia è iniziato senza colpo ferire, dopo il secco no dell’Onu arrivato con il veto di Mosca sulla risoluzione anti Russia. Immediatamente dopo il referendum per il Cremlino potrebbero arrivare nuove pesanti sanzioni ma Putin ha deciso di andare avanti. In Crimea ci sarà tempo fino alle 21 ore italiane per votare: i risultati sono previsti già per stasera e ormai è chiaro che la secessione da Kiev ci sarà.

Al Palazzo di Vetro, le Nazioni unite hanno fatto fronte compatto contro la Russia: la risoluzione per invalidare il referendum crimeo non è passato come sempre per quella falla del sistema che ormai sembra rendere impossibile il lavoro dell’Onu, il veto. Mosca l’ha posto sulla risoluzione rendendola nulla, incassando l’astensione della Cina e 13 voti di condanna.

Un risultato che sulla carta non porta a niente ma che segna “l’isolamento di Mosca” di fronte alla comunità internazionale. L’ambasciatrice americana all’Onu, Samantha Power, non ne fa mistero e a lei si unisce il britannico Mark Lyall Grant. “La Russia non può cambiare le aspirazioni del popolo ucraino”, ha detto la Powell. La condanna al Cremlino è arrivata anche da Parigi, durante il bilaterale tra Matteo Renzi e François Hollande, che ha ricordato: “Francia e Unione europea non riconosceranno la pseudo consultazione popolare in Crimea perché non è conforme al diritto ucraino né a quello internazionale”.

Intanto in Ucraina la tensione è alle stelle. Kiev nelle prime ore di sabato pomeriggio ha accusato apertamente la Russia: “Hanno iniziato l’invasione”: alcune truppe avrebbero preso possesso del territorio della regione di Kerson, al confine con la Crimea. Dal governo ucraino è arrivato il monito: “Vogliamo il ritiro immediato o reagiremo”. Ci sarebbero 22 mila soldati russi in Ucraina: “Gli accordi sono stati violati”, è la voce che si alza da Kiev.

L’affluenza alle urne in Crimea a metà giornata ha raggiunto la percentuale del 44,7%. Il dato è stato riferito da Mikhail Malyshev,  ilcapo della Commissione del Consiglio supremo che sovrintende l’organizzazione e lo svolgimento del voto. Il 43% ha votato nella città di Armyansk, il 45% a Dzhankoi, e il 64.35% a Kerch, la terza città più grande della penisola.

Alessia Bellomo

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Alessia Bellomo
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