Seneca più di duemila anni fa affermava che fosse naturale guardare alle novità con più ammirazione rispetto a quanto non si faccia per le cose grandi. Ecco così sorgere spontanea una domanda: cosa accadrebbe se la novità fosse anche grande?
A far notizia, proprio per l’eccezionalità dell’iniziativa, è il centro di accoglienza Cara di Mineo. Dà ospitalità a coloro che chiedono asilo politico all’Italia. In questo momento, nella struttura, sono più di quattromila. I rifugiati seguono dei corsi per imparare la lingua italiana, sono coinvolti, entusiasticamente, in attività formative sia in ambito lavorativo che ricreativo.
Nasce da quest’ultimo settore l’apprezzabile idea, divenuta realtà, proposta da alcuni responsabili del centro: formare una propria squadra di calcio e iscriverla al campionato di terza categoria della Lega Nazionale Dilettanti.
“Il pensiero di poter creare una nostra squadra ha cominciato a prendere forma l’estate scorsa quando, casualmente, abbiamo visto giocare dei ragazzi tra loro – ci dice Vito Amendola dirigente della neo compagine menenina – ci siamo subito mobilitati per provare a costituire prima uno staff tecnico e dirigenziale, poi, passando per un’ampia selezione (circa trecento i ragazzi desiderosi di entrare in squadra -ndr-), arrivare ai venticinque calciatori che oggi ci rappresentano in giro per la Sicilia. Siamo orgogliosi di aver realizzato questo progetto, per noi ha grande valenza simbolica; la cosa più importante è il suo valore sociale, riuscire a favorire l’integrazione di questi ragazzi anche attraverso lo sport è ciò che ci dà maggiore gratificazione. Certo, i bei risultati ottenuti sul campo fino a oggi ci hanno piacevolmente colpito e li teniamo stretti”.
Trentotto punti in classifica, frutto di dodici vittorie, due pareggi e quattro sconfitte (una delle quali a tavolino, 0-3 contro l’Atletico Biancavilla, per la quale si aspetta l’esito del ricorso presentato dalla società biancazzurra). I ragazzi allenati dal duo Manzella-Trombino occupano il secondo posto della graduatoria alle spalle della sola Andrea Stimpfl, formazione catanese. Il 9 Marzo scorso è andato di scena il derby Mineo–Cara. È finita 9-4 per gli ospiti e ha rappresentato una bella festa di sport per la città che ha risposto presente. Si attendono le ultime quattro giornate della regular season e l’appuntamento del prossimo 11 Aprile quando al “Massimino” di Catania la squadra dei richiedenti asilo affronterà la Nazionale attori in una partita a sfondo benefico.
Soddisfatto l’allenatore Giuseppe Manzella che inquadra così il momento del Cara: “Sono felice per quanto fatto, con il nostro progetto siamo entrati nella storia; la prima squadra di calcio in Italia interamente formata da immigrati. È difficile trasmettere ai ragazzi i nostri concetti. Comunichiamo in inglese e non sempre senza difficoltà. Fortunatamente il calcio ci viene in aiuto; la sua lingua è universale. I nostri sforzi sono ripagati dall’applicazione e della tenacia con le quali tutto il gruppo va avanti. La nostra arma segreta? La velocità. A inizio anno l’obiettivo era quello di partecipare. Adesso cercheremo di vincere, sogniamo la prima categoria, con l’auspicio che la nostra grande novità possa continuare e magari contagiare qualcun altro”.