Un’interpellanza è stata presentata alla Camera dal Saverio Romano (Fi) sulla manovra di bilancio del governo regionale siciliano presieduto da Rosario Crocetta, impugnata in 33 dei 50 articoli dal Commissario dello stato. Romano chiede ai ministri per gli Affari regionali e dell’Interno “se vi sono i presupposti per lo scioglimento della Regione o se dobbiamo credere a Crocetta che accusa il Commissario di avere ucciso la Sicilia”.
“Il governo nazionale intende difendere l’operato di un suo organo – qual è il Commissario dello stato – o ne prende le distanze, ignorando i rilievi – aggiunge Romano – che questi ha formulato con la sua impugnativa? Ad oggi la Sicilia non ha una legge di bilancio e la situazione sociale ed economica è disastrosa”.
“Il Commissario dello Stato – conclude Romano – ha segnalato l’infondatezza di copertura di moltissime delle entrate, l’infondatezza dei fondi posti a garanzia delle partite debitorie e di non poche operazioni finanziarie, la grave illegittimità di procedere in modo unilaterale alla cancellazione di non pochi residui passivi e all’eccessiva valutazione di residui attivi senza alcuna giustificazione comprovata; si tratta di atti di enorme gravità istituzionale le cui refluenze negative sull’intero sistema amministrativo e contabile della Regione siciliana sono di tutta evidenza”.
Subito è arrivata la replica piuttosto polemica del presidente della Regione Rosario Crocetta.
“L’improvvisa apparizione nel dibattito politico siciliano dell’On. Saverio Romano che – diciamolo pure – per un po’ se ne era stato in silenzio in attesa di tempi migliori, sinceramente non me l’aspettavo – ha iniziato Crocetta -. Non mi aspettavo, in pratica, che una delle persone responsabili politicamente dello sfascio della Sicilia, potesse avere persino il coraggio di parlare di finanza pubblica, quando con l’azione propria personale e quella della propria sodale compagnia, hanno sciupato in questi anni i fondi pubblici nelle opere incompiute, nei contributi a pioggia, nei finanziamenti di opere e attività che non servivano a nulla, assunto decine di migliaia di persone come dipendenti regionali e precari”.
“E così Romano un giorno si sveglia – ha continuato il governatore – e dice che bisogna commissariare la Sicilia perché il Commissario dello Stato ha tagliato alcune spese. Della serie che alcuni rappresentanti politici non si sono ancora rassegnati alla sonora sconfitta politica che hanno subito attraverso il voto, tentano così di liberarsi di uno scomodo presidente e di un governo che stanno portando avanti una battaglia senza precedenti per il risanamento del bilancio, per la moralizzazione della vita pubblica, contro sprechi e mafie.
“A Saverio Romano diciamo che – non è vero che la Sicilia non ha un bilancio poiché il bilancio della Regione è regolarmente approvato, quindi non esistono i presupposti giuridici per richiedere il commissariamento. Sono stati bocciati alcuni articoli della finanziaria, ma spero che Romano conosca la differenza tra bilancio e finanziaria e quindi, a meno di essere disinformato, mente sapendo di mentire. Il governo, in due finanziarie ha coperto non solo i buchi di bilancio dei governi precedenti per un miliardo di euro, ma ha risparmiato 2 miliardi di euro. Il bilancio consuntivo del 2013 è in attivo e con avanzo di amministrazione, cosa che non accadeva da moltissimi anni; nel 2013 sono stati superati gli obiettivi di spesa fissati dalla Commissione europea e dal Governo nazionale, abbiamo avviato processi epocali di riforme come quelle legate alla abolizione delle Province e l’introduzione delle città metropolitane, abbiamo denunciato sprechi e malaffare, e il sistema di potere creato proprio nel tempo in cui governavano Romano e compagni, che non ha precedenti”.
“Ricordi, Romano, la vicenda dei famosi termovalorizzatori – ha concluso Crocetta – e sarebbe il caso anche di guardare ad alcune recenti sentenze rispetto a quei termovalorizzatori. Abbiamo finanziato le zone franche urbane, abbiamo avviato un piano giovani per il lavoro da 100 milioni, non creando nuove spese, ma sottraendo agli sprechi quelle risorse. Sono attualmente in corso appalti per circa un miliardo e mezzo in infrastrutture e scuole attraverso l’utilizzo dei fondi europei, interventi che cominceranno a modificare il Pil e l’occupazione in Sicilia. Abbiamo ereditato un outlook negativo che veniva assegnato dalle agenzie di Rating internazionali e oggi l’outlook è invece positivo. Capisco bene che stare lontani dal potere fa arrabbiare, ma l’On Romano e coloro che la pensano come lui, si rassegnino. I cittadini siciliani hanno votato e hanno scelto il cambiamento. Indietro non si torna”.