“Gerry Scotti mi ha scritto su Twitter: sono stato parlamentare per cinque anni, voglio rinunciare al vitalizio ma non posso farlo”. A renderlo noto è stato Matteo Renzi durante la puntata di ieri sera di Porta a Porta.
“Troveremo il modo di accontentarlo, – ha aggiunto il premier – ma è il segnale di una persona che si rende conto che anche il piccolo contributo personale è giusto”.
Il conduttore Mediaset lo ha subito ringraziato, sempre su Twitter: “Grazie Matteo per aver reso pubblico il mio appello. In questo momento tutti devono dare una mano, piccola o grande che sia”. E ha ringraziato anche quanti lo stanno sostenendo sui social network, lasciandogli messaggi di affetto e di stima per la richiesta che ha avanzato.
Grazie a tutti. È solo un piccolo gesto di fronte ai sacrifici di tanti.
— Gerry Scotti (@Gerry_Scotti) 14 Marzo 2014
Eliminare i costi della politica è uno dei punti su cui sta insistendo il premier. “Ci sono tante cose che non tornano – ha detto ieri nel salone di Vespa -, come i vitalizi dei consiglieri regionali che si sommano a quelli da parlamentare, per cui una persona può prendere più pensioni, quando la mia generazione non ne prende neanche una”.
E come esempio cita lo scambio di battute con Gerry Scotti, uno dei conduttori più amati della tv italiana, che fu eletto alla Camera dei deputati alle politiche del 1987 quando era candidato nel collegio di Milano nelle file del Partito Socialista Italiano, allora guidato da Bettino Craxi. La sua carriera di deputato finì cinque anni dopo, nel 1992. Sembra incredibile ma non può rinunciare ai privilegi che gli sono stati concessi.