L’avvocato Geronimo La Russa, 33 anni, figlio dell’ex ministro Ignazio avrebbe truffato la nonna, con una polizza sulla vita da 175 mila euro, che sarebbe stata estorta spacciandola per un deposito bancario. A provare la vicenda, raccontata dall’Espresso, ci sarebbe una lettera autografata di Lidia Peveri, la nonna ormai deceduta di Geronimo, nella quale dichiara di essere stata imbrogliata dal nipote perché nel 2010 insistette per farle stipulare la famigerata polizza.
Geronimo, stizzito, nega tutto: “Avevamo un ottimo rapporto”. Secondo la versione fornita dal figlio di La Russa, non ci sarebbe nessuna nube nel rapporto con la nonna, che lui andava a trovare una volta a settimana, prima che nella sua vita tornasse lo zio Libero. E proprio questo zio sarebbe il responsabile di tutto, in base alle sue ricostruzioni: l’uomo, fratello della madre di Geronimo, non ha una storia proprio limpida alle spalle.
Ha abbandonato due dei suoi tre figli, ha avuto tre mogli, ha portato sua mamma – quindi la nonna di Geronimo, la protagonista della vicenda – prima in Paraguay, poi in Romania, dov’è morta. E avrebbe anche spinto la nonna a stipulare quella polizza, cambiando poi il beneficiario, intestandola prima alla cugina, poi alla sua terza moglie. Una scelta che Geronimo ha contestato all’apertura del testamento, in modo da far girare metà di quei soldi alla cugina Flaminia, abbandonata dal padre molti anni prima. La truffa ? «Una calunnia», dice Geronimo La Russa. Che giura: «Sono benestante e avevo un ottimo rapporto con mia nonna».