Molti non ricevono gli stipendi dal dicembre 2010, tanti altri attendono di essere reintegrati nel posto di lavoro come dispone una sentenza della magistratura, 408 hanno ricevuto un mese e mezzo fa le lettere di licenziamento. I lavoratori del Cefop, ente di formazione siciliano in amministrazione straordinaria, temono che la gestione del centro stia per sfuggire al controllo dei commissari nominati dal ministero delle Attività produttive.
E ora, in vari esposti, denunciano “gravi irregolarità” nelle procedure seguite per la cessazione dell’attività e il passaggio del complesso aziendale del Cefop a un altro ente di formazione, il Cerf. In un esposto che ha avviato anche un’indagine della Guardia di finanza, i lavoratori licenziati ricostruiscono i passaggi a loro giudizio più discussi delle procedure seguite per la vendita del Cefop.
Il Cerf, società consortile, sarebbe stata scelta malgrado abbia presentato, scrive l’avvocato Angela Maria Fasano legale dei lavoratori, “l’offerta fuori termine” e non abbia garantito, come altre società escluse, i livelli occupazionali. Tanto che l’organico del Cefop, costituito da oltre 800 dipendenti, è stato dimezzato. I lavoratori hanno quindi chiesto che la Commissione europea, la Regione, il Tribunale di Palermo, la Guardia di finanza e l’Ispettorato del lavoro svolgano un “controllo della procedura concorsuale” attuata e una verifica sui criteri con cui è stata scelta l’offerta a loro giudizio meno vantaggiosa.