Chiuse le indagini per l’ennesimo procedimento giudiziario che gravita intorno alla discarica palermitana di Bellolampo. Sotto indagine, sono finite sette persone: Pietro Lo Monaco, dirigente del dipartimento di Protezione civile, Sebastiano Sorbello, Paolo Lupo e Francesco Foti, i tre ex commissari dell’Amia, azienda a partecipazione comunale, poi fallita, deputata alla raccolta dei rifiuti; e i dirigenti della stessa azienda, Nicolò Gervasi, Antonino Putrone e Pasquale Fradella.
L’accusa a loro carico, per cui sarà chiesto il rinvio a giudizio, secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, è quella di aver proseguito sul solco della precedente dirigenza, la mala gestione della discarica, fino al sequestro da parte dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico, che hanno messo i sigilli a Bellolampo per una sovraproduzione di percolato, che, assorbito dal terreno minacciava corsi d’acqua e falde acquifere.
Sigilli che comunque non hanno fermato l’attività della discarica, per evitare il divampare dell’emergenza rifiuti nel capoluogo.
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