“Volevano farmi fuori ma ho vinto io. In questi giorni non si è parlato di donne, si è cercata un’operazione politica per dire che non controllavo il Pd. ma non ci sono riusciti”. Il presidente del Consiglio e segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, in un colloquio con il quotidiano la Repubblica, parla dell’Italicum, la legge elettorale in discussione a Montecitorio, e si toglie qualche sassolino dalla scarpa.
“Con il voto segreto – ha aggiunto Renzi – qualcuno ha tentato la rivincita cercando di farmi fuori ma ha perso. Le legge elettorale è solo il primo passo. Volevano dimostrare che mi avevano lasciato il partito e Palazzo Chigi ma che i numeri ce li avevano loro. E invece, no, i numeri ce li abbiamo noi”.
Secondo il premier, “i trabocchetti sono finiti. Adesso bisogna cambiare registro, nessuno può pensare di andare avanti così. I numeri ora sono chiari e al Senato non si può fare così.Le cose devono cambiare anche lì'” e aggiunge: “Miglioreremo pure la legge elettorale. Ma adesso da posizioni di forza”.
Duro l’attacco all’esponente del Pd e presidente della Commissione nazionale Antimafia, Rosy Bindi: “La sinistra è dove si combatte la povertà non dove sta Rosy Bindi. Faremo la più impressionante operazione politica mai fatta a sinistra di recupero di potere d’acquisto per chi non ce la fa. Su questo tema ci giochiamo tutto, non sulle alchimie interne”.
E proprio in merito alle misure di sostegno al reddito, Renzi ha detto che “il prossimo 27 aprile, i lavoratori si troveranno cento euro in più in busta paga. Noi vogliamo dare quei soldi in modo che chi guadagna 1200 o 1300 euro al mese possa dare qualcosa in più alla famiglia. Voglio che un padre possa dare 20 euro in più al figlio magari solo per andare a mangiare una pizza. Che una madre possa trovarsi 50 euro in più per fare la spesa. Questa è la manovra più di sinistra degli ultimi anni: dare a chi ha un reddito basso, 1000 euro in più l’anno”.
E sulle coperture per queste misure dice: “Ce le abbiamo: abbiamo trovato 20 miliardi e ne utilizzeremo solo dieci”. E sulle critiche di Confindustria e dei sindacati, Renzi taglia corto: “Lo so che protestano non per il merito, ma perchè hanno capito che questo governo non accetta la mediazione. Adesso c’è la speranza di cambiare le cose. L’Italia sta già cambiando nonostante i tanti che vogliono frenare. Ma qualcuno non se ne vuole accorgere”.