Sono legittimi gli arresti della polizia di Stato eseguiti a Niscemi il 22 aprile del 2103 di due attivisti ‘No Muos’, accusati di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato di una delle 46 antenne montate all’interno della base militare statunitense di contrada Ulmo.
Lo ha sancito la Corte di Cassazione accogliendo il ricorso della Procura di Caltagirone contro la decisione del Gip dello stesso ufficio giudiziario che ritenne allora di non convalidare il provvedimento eseguito da agenti di polizia. L’episodio riguarda una manifestazione di protesta degli attivisti ‘No Muos’ che, per protestare contro la costruzione del sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza, ritenendo i campi magnetici pericolosi per la salute, penetrarono illegalmente nella base militare Usa, mentre due di loro, Turi Vaccaro e Nicola Arboscelli, poi arrestati, “si arrampicarono – scrisse la polizia nel suo rapporto – sul traliccio di un’antenna del sistema Ntrf danneggiandola, distruggendo alcuni tiranti ed una scatola di derivazione”.
Ora, secondo gli stessi investigatori, “dichiarando la legittimità degli arresti, la Suprema Corte ha ritenuto sussistente l’aggravante della destinazione alla pubblica difesa della parabola danneggiata”.