Se ci fosse stato bisogno di conferma sulla tenuta dell’accordo Renzi-Berlusconi siglato il 18 gennaio scorso al Nazareno, è arrivata in tarda mattinata a Montecitorio con l’approvazione dell’emendamento dell’Italicum sulla soglia del 37% per l’attribuzione del premio di maggioranza del 15% dei seggi alla coalizione che raggiunge questa soglia.
Nello stesso emendamento si dà il via libera anche alle altre soglie: il 12% ai partiti in coalizione e l’8% per quelli non coalizzati. Fissata al 4,5% – secondo la mediazione raggiunta da Renzi e Berlusconi – la soglia percentuale su scala nazionale per quei partiti che corrono in coalizione.
Con l’emendamento – si legge – “le coalizioni di liste la cui cifra elettorale nazionale sia pari ad almeno il 12% dei voti validi espressi e che contengano almeno una lista collegata che abbia conseguito sul piano nazionale almeno il 4,5% dei voti validi espressi ovvero una lista collegata rappresentativa di minoranze linguistiche riconosciute, presentata esclusivamente in una Regione ad autonomia speciale, il cui statuto prevede una particolare tutela di tali minoranze linguistiche, che abbia conseguito almeno il 20% dei voti validi espressi nella Regione medesima”.
315 i voti a favore dell’aula, i contrari sono stati 237. Si tratta dell’emendamento con il cosiddetto ‘algoritmo Sisto’, presidente della commissione Affari costituzionali e relatore della riforma di legge.
Anche sulle soglie di sbarramento si era registrata una voce dissenziente all’interno del Partito democratico che individuava nel 37% una soglia troppo bassa per l’attribuzione del premio di maggioranza. Anche Scelta civica, partito della coalizione che regge il governo Renzi, sperava in un innalzamento della soglia al 40%.
edd