Il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, convoca una conferenza stampa fuori programma per manifestare il suo sostegno alla squadra nonostante il momento delicato che sta vivendo il suo Catania. “È stata un’annata molto sfortunata e lastricata di difficoltà – ha detto il presidente rossazzurro -. A un certo punto abbiamo avuto grossi problemi a fare gli allenamenti a causa degli infortuni che hanno flagellato la rosa”.
“I nostri uomini fondamentali non sono mai riusciti a giocare con continuità – ha proseguito Pulvirenti – e i numeri stanno lì a dimostrarlo. Almiron ha giocato solo 13 partite, Izco e Bergessio 20, Bellusci 14, questa si chiama sfiga. Hanno fatto miracoli e se ci troviamo ancora in corsa è grazie allo spirito di sacrificio di questi ragazzi”.
Il patron ha elogiato alcuni singoli come il centravanti Bergessio “un atleta con le palle, che ha giocato tre partite con un dito rotto e dieci minuti con una frattura al perone per non lasciare la squadra in dieci. Guai a chi osa dire che non ha coraggio”.
Pulvirenti ha anche spiegato i motivi della cessione di Maxi Lopez: “Lo abbiamo ceduto perché ha avuto problemi personali e non poteva più rimanere a Catania. Non lo abbiamo sostituito perché ritenevamo di avere l’alternativa in squadra. Da Castro, a Leto che ha fatto 16 gol da punta centrale, fino a Petkovic, il giovane attaccante più richiesto dalla serie B e dal quale ci aspettavamo di più”.
Una punta di autocritica il presidente l’ha fatta ne momento in cui ha ammesso che “abbiamo passato troppo tempo a specchiarci dopo la bella stagione scorsa. Abbiamo sbagliato approccio in più di un’occasione”. Pulvirenti rimane comunque fiducioso per la salvezza: “Rimaniamo uniti riusciremo a conservare questo grande patrimonio che è la serie A. Io sono sicuro che ci riusciremo perché abbiamo un organico molto superiore a quello che dice la classifica”.
Un ultima stilettata è stata lanciata ai giornalisti dei quali si dice “deluso perché spesso dicono inesattezze”. E sul futuro della squadra ha ribadito “Siamo tranquilli perché abbiamo i conti in regola e le strutture che ci permettono di guardare oltre. Se i chiedete se sarò io il presidente del Catania vi rispondo di sì”.