La crisi colpisce tutti i settori, soprattutto quelli più “casalinghi”: le abitudini alimentari degli italiani sono costrette a cambiare per adeguarsi alla “spending review”. A rivelarlo è la Coldiretti: “”Aumenta l’acquisto solo delle uova (+5 per cento), mentre crollano pesce fresco (-20 per cento), pasta (-9 per cento) e carne (-2 per cento)”. Insomma meno carne, pesce e pasta, più uova. Secondo l’associazione inoltre “la spesa alimentare degli italiani è tornata indietro di oltre 30 anni, sui livelli minimi del 1981″.
A fronte di spese sempre più pesanti da affrontare, quella alimentare diventa la più importante nella scala dei valori degli italiani. Ma c’è di più: secondo i coltivatori diretti, dai dati diffusi dell’Istat emerge una retrocessione del “valore della spesa alimentare per abitante, che era sempre stato tendenzialmente in crescita dal dopoguerra e fino a raggiungere l’importo massimo nel 2006, per poi crollare progressivamente ogni anno”.
Se da un lato carne, pesce e pasta sono meno acquistati, dall’altro le materie privilegiate sono il miele, la farina e le uova ma anche, a sorpresa, i preparati per dolci. Tempi duri anche per merendine e gelati, sempre meno acquistati.