É un uomo del Centro Italia, ha 44 anni e vive di rendita: ecco chi è l’evasore tipo, con un identikit emerso dai dati di ben due studi sull’evasione in Italia presentati da Banca Italia in Parlamento nel corso di un’audizione sul Fisco. E tra le tasse più evase, c’è l’Irpef: la propensione a evadere l’imposta sulle persone fisiche, secondo i dati Bankitalia e Sogei (la società che gestisce l’anagrafe Tributaria), è del 13,5%.
In media si sottrae al fisco un imponibile da 2.093 euro pro capite: i principali evasori sono quelle persone che vivono di rendita. Al secondo posto ci sono gli imprenditori e i lavoratori autonomi con una propensione all’evasione del 56,3% e un reddito pro capite sottratto al fisco di 15.222 euro. Questi dati però tengono conto esclusivamente dell’Irpef: tasse come Iva, Irap e Ires, a forte rischio evasione, non sono state conteggiate negli studi.
Ma a fronte di chi dichiara un reddito netto pro capite di 13.356 euro contro quello registrato di 15.440 euro, ci sono anche alcune categoria di persone che tendenzialmente non evadono: stipendiati e pensionati non hanno propensione a ingannare il fisco.