Sono sessanta gli “inviti a dedurre” notificati ai consiglieri regionali della Campania coinvolti in un’inchiesta contabile sulle “spese pazze” che sarebbero avvenute nel biennio 2011/2012. La somma di cui si parla ammonta a due milioni di euro. I consiglieri hanno presi tutti una linea difensiva comune – ad eccezione di Carlo Aveta de “La destra -, quella di dichiararsi “non tenuti alla rendicontazione giustificativa delle spese sostenute”.
Ma il procuratore contabile Tommaso Cottone e i sostituti Grassi e Capaldo non sono stati d’accordo: adesso i consiglieri campani avranno 30 giorni di tempo per depositare le memorie difensive o chiedere di essere nuovamente ascoltati dalla Guardia di Finanza. Secondo l’accusa in quel biennio i consiglieri avrebbero ricevuto in media tra i 50 e i 60 mila euro a testa: se non presenteranno una rendicontazione giustificativa rischiano il sequestro conservativo.
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