Un’ora stringata di riunione per fare il punto sul dibattito in corso alla Camera sulla legge elettorale. Prima di partire per Bruxelles per partecipare al vertice straordinario sui capi di Stato e di governo sulla crisi ucraina, il premier Matteo Renzi ha voluto chiamare a raccolta la sua segreteria per richiamare l’attenzione sui punti cardine dell’Italicum su cui evidentemente il segretario del Pd e presidente del consiglio dei ministri non vuole imboscate in aula.
A Montecitorio, il dibattito è ripreso dopo che il comitato dei nove – il gruppo ristretto di componenti della commissione Affari costituzionali – è tornato a riunirsi approvando una riformulazione che attribuisce la delega al Governo per la definizione dei collegi. Mentre adesso è in corso una nuova riunione per l’esame degli emendamenti che delegano il governo sulla designazione dei nuovi collegi.
“Si tratta – ha spiegato il presidente Francesco Paolo Sisto – di un emendamento che affida la delega al Governo su criteri rigidi” che prevedono 25 giorni di tempo per l’esecutivo per consegnare la delega alle Camere e 45 giorni per essere perfezionata.
Non è stato riaffrontato invece il nodo della parità di genere, emendamento su cui si registrano ancora oggi interventi bipartisan per rimettere la correzione al testo al dibattito dell’aula. Lo fa anche la neocapogruppo di Ncd alla Camera, Nunzia De Girolamo: “Spero che sulla parità di genere si trovi una soluzione – dichiara – Una riforma storica, attesa da oltre un decennio come la legge elettorale, non può prescindere dal rispetto della parità tra uomini e donne. La quota del ‘gender-neutral’ è quanto mai essenziale a garantire una rappresentanza paritaria in Parlamento”.
A Montecitorio, si è tenuta una fitta discussione sul tema delle preferenze – escluse dal testo originario dell’Italicum – e delle soglie di sbarramento considerate troppo alte per i partiti più piccoli (compresi alcuni che compongono la maggioranza del governo Renzi) e troppo basse per l’attribuzione di uno “sproporzionato” premio di maggioranza alla coalizione vincente. Emendamento bocciato confermando la tenuta dell’accordo fra Matteo Renzi e Forza Italia.
Il capogruppo di Sel, Gennaro Migliore, nel frattempo, nel suo intervento in aula annuncia che chiederà il voto segreto su quasi tutti gli emendamenti alla legge elettorale con il chiaro intento di far vacillare la tenuta della maggioranza. Tensioni nel dibattito sulle eccezioni al regolamento fra il presidente della Camera Boldrini e i deputati del Movimento 5 Stelle.
La conferenza dei capigruppo, aperta alle 14.45, ha stabilito con il solo voto contrario del Pd lo slittamento del voto finale sul testo di riforma a lunedì mentre oggi è prevista una seduta fiume notturna. Il presidente Boldrini ha accolto la richiesta avanzata ieri in aula da Ignazio La Russa che ha chiesto il rinvio dei lavori d’aula per la concomitanza del congresso di Fratelli d’ Italia, previsto a partire da domani a Fiuggi.
Leggi anche: