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Trattativa, il pm Di Matteo chiede il trasferimento| alla Direzione nazionale antimafia

Ha chiesto il trasferimento alla Direzione Nazionale Antimafia il pm Nino Di Matteo, pubblica accusa al processo sulla trattativa Stato-mafia, di recente vittima di gravi minacce da parte del boss Totò Riina.

La sua è una delle 68 domande presentate dai magistrati di tutta Italia per tre posti da sostituti procuratori della Dna. Anche un altro pm del processo, Francesco Del Bene, ha chiesto di lasciare la Procura di Palermo.

Il pool che ha istruito il dibattimento sul patto tra pezzi delle istituzioni e Cosa nostra ha già perso due magistrati: Antonio Ingroia, che dopo essersi candidato alle politiche ha lasciato la toga, e Lia Sava trasferita alla Procura di Caltanissetta. Della squadra fanno parte ora anche l’aggiunto Vittorio Teresi e il sostituto Roberto Tartaglia. La domanda per la Dna a Palermo è stata presentata, tra gli altri, anche dal gup Lorenzo Matassa e dai pm palermitani Laura Vaccaro, Paolo Guido e Gaetano Paci.

L’eventuale accoglimento della domanda dei pm della trattativa di trasferimento alla Dna potrebbe non pregiudicare la loro partecipazione al dibattimento in corso, perchè sarebbe possibile disporne l’applicazione al processo.

“Da parte mia nessuna intenzione di lasciare il lavoro cominciato – spiega Di Matteo -. È solo una domanda e nel caso in cui fosse accolta, il procuratore nazionale antimafia, come più volte è avvenuto in passato, potrebbe anche applicarmi a Palermo per continuare le indagini e i processi di cui mi occupo da anni”.

Redazione

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