“Portare avanti urgentemente le riforme per rafforzare la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro”. Queste sono le raccomandazioni che il commissario dell’Unione europea agli Affari economici, Olli Rehn, ha fatto all’Italia.
Rehn da Bruxelles ha anche analizzato le cause che stanno alla base della perdita di competitività italiane. Pressione fiscale troppo elevata, disallineamento tra salari e produttività, rigidità nello stabilire i salari. Tre punti che secondo Rehn devono essere oggetto di “un’azione urgente e decisa per correggere gli squilibri italiani”.
Non manca l’ennesimo richiamo a una riduzione del debito pubblico. Rehn afferma che “l’Italia ha fatto progressi verso il raggiungimento degli obiettivi di medio termine in tal senso, ma l’aggiustamento strutturale per il 2014 appare insufficiente”.
Per tutti questi motivi nei prossimi mesi l’Unione Europea darà il via a uno “speciale monitoraggio” prima di decidere nei prossimi mesi quali dovranno essere gli ulteriori passi da compiere. Questo affinché si riescano a raddrizzare “gli squilibri macroeconomici eccessivi” dei quali il Paese è vittima.
Dopo le dichiarazioni di Rehn è arrivata la replica del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, affidata al social network Twitter: “I numeri dell’Unione Europea sull’Italia sono molto duri. Adesso spero che sia chiaro perché bisogna cambiare ‘verso'”.
I numeri UE sull’Italia sono molto duri. Spero che sia chiaro perché noi dobbiamo cambiare verso. Ne parliamo il #12marzo #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 5 Marzo 2014
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