Sulla riforma del Senato “mi gioco la vittoria della mia scommessa. Se non saremo in grado di farla avremo perso anche se l’economia riparte”. Ha affermato Matteo Renzi parlando con gli imprenditori a Siracusa . “Mi prendono in giro perché annuncio una misura al mese – ha continuato – ma non c’è alternativa: o proviamo a fare misure choc di cambiamento o sprechiamo la ripresa come abbiamo già sprecato la crisi”.
“Non si può cambiare il paese se non si inizia dalla politica, dalla PA – ha precisato- dalla riforma costituzionale del Senato. Certo ho rispetto per il Senato, ma proprio per questo dico che l’attuale bicameralismo perfetto è un freno per l’Italia”.
Renzi ha ammesso che “non è stato carino” da parte sua annunciare nel discorso sulla fiducia a Palazzo Madama di voler chiudere il Senato. Ma poi ha affermato: “Si ha rispetto per le istituzioni non imbalsamandole in un intrico retorico, ma facendo in modo che siano sempre più a contatto con la vita delle persone”.
“Non stiamo dicendo – precisa ancora Renzi – che i senatori sono meno bravi dei deputati, ma che con la riforma si ridurrà il numero dei parlamentari, si taglieranno i costi”, ma soprattutto si renderanno le istituzioni più efficienti per i cittadini.
Poi il presidente del Consiglio ha annunciato: “Mercoledì prossimo farò a Roma una corposa conferenza stampa di lancio di alcuni provvedimenti molto importanti, perché siamo pronti”. Il premier ha spiegato che dopo la conferenza stampa di mercoledì, giovedì ci sarà una nuova tappa in una scuola e in comune d’Italia. Il primo passo che il governo deve compiere per il Nord, ha aggiunto il presidente del Consiglio, “è sbloccare il Patto di stabilità”. “Presenterò il piano casa: non ce la facciamo venerdì, lo stiamo rivedendo. E presenteremo anche il Jobs act e le misure per la scuola, misure che mettiamo tutte insieme per non incatenare i sindaci, ma scatenarli”.
Inoltre Renzi ha affermato che “ci sono 2 miliardi di euro pronti per l’edilizia scolastica”. E ha aggiunto che bisogna “rilanciare l’efficientamento energetico della scuola perché si possa spendere meno in bollette”.
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