Dopo giorni di appelli internazionali, Vladimir Putin continua a fare di testa sua: il Cremlino ha richiamato alla base le forze russe impegnate nelle esercitazioni a sorpresa, iniziate il 26 febbraio . L’annuncio è arrivato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo cui le relative disposizioni sono state impartite ieri dal presidente, in quanto supremo comandante in capo, dopo essere stato informato dell’esito positivo delle manovre.
Mosca ha sempre negato che l’iniziativa militare intrapresa a ridosso della frontiera con l’Ucraina fosse legata all’escalation di tensione nella vicina Repubblica ex sovietica. Ieri il capo del Cremlino aveva assistito personalmente alla fase finale della maxi-esercitazione militare dal poligono militare di Kirillovski, nella regione di Leningrado, al confine con la Finlandia.
Ma il rientro delle truppe è arrivato solo dopo la minaccia degli Usa di congelare qualsiasi rapporto militare con Mosca. “Sollecitiamo la Russia di far rientrare la crisi in Ucraina e alle forze russe in Crimea di tornare alle loro basi, come richiesto dagli accordi che disciplinano la Flotta russa del Mar Nero”, ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa Usa, il contrammiraglio John Kirby che ha specificato che gli Stati Uniti hanno “sospeso tutti i legami militari” con la Russia.
A rimarcare la posizione di Washington ci pensa l’inquilino più importante della Casa Bianca: “Mosca è dal lato sbagliato della storia”, tuona Barack Obama. La politica di mosca però sembra quella di voler negare l’evidenza, con tanto di censura sulla messa in onda della Notte degli Oscar: cancellare le parole di Jared leto, miglior attore non protagonista 2014, sulla crisi in Ucraina.