Dopo il grande clamore suscitato dall’operazione che ha travolto il Ciapi, la partita si sposta nell’aula della quarta sezione del Tribunale di Palermo. Sul banco degli imputati Faustino Giacchetto, il grande accusato, ritenuto perno dell’inchiesta per aver, secondo l’accusa, pianificato un sistema illecito per gestire a suo piacimento, grazie alla presunta compiacenza di imprenditori, burocrati e politici, quindici milioni di euro destinati alla comunicazione del progetto Coorap.
Il processo,tuttavia, è stato subito rinviato, su richiesta della Procura, per aspettare che si decida sulla posizione dell’ex presidente del Ciapi, Francesco Riggio, che per un difetto di notifica non era stata trattata assieme alle altre. L’udienza per Riggio davanti al gup è fissata per il 27 marzo mentre la nuova data per il processo è stata fissata per il 12 maggio.
Insieme a Giacchetto, imputati anche Stefania Scaduto e Concetta Argento (rispettivamente segretaria e moglie di Giacchetto), l’ex dirigente dell’Agenzia regionale per l’impiego, Rino Lo Nigro, e l’ex assessore regionale Luigi Gentile.
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