“Spero non sia necessario un intervento militare“.Vladimir Putin sceglie la linea diplomatica come sua ultima mossa sullo scacchiere della crisi tra Russia e Ucraina. Il presidente russo, dopo aver ritirato le truppe dalla Crimea, ha indetto una conferenza stampa per mettere in chiaro il suo pensiero, spiegando che “In Ucraina si è verificato un colpo militare che ha destituito illegittimamente il presidente Yanukovich”.
La decisione di aprirsi al confronto con i giornalisti arriva poco dopo il ritiro delle truppe del Cremlino dalla Crimea, ufficialmente per il termine, con esito positivo, dell’esercitazione. Putin non usa toni aggressivi, tutt’altro, fa più volte riferimento alla democrazia e alle ragioni del popolo e smentisce qualsiasi interesse della Russia sulla penisola della Crimea. “No, – dice – non pensiamo di annettere la Crimea. Solo le persone che vi abitano, secondo la loro libera volontà, possono decidere il proprio futuro”.
“Quello di determinazione è un diritto ad appannaggio esclusivo dei popoli, non si può decidere mediante l’uso delle armi – continua il presidente Russo -. Mandare le truppe è l’ultima misura che tengo in considerazione. Voglio che comprendiate chiaramente che se ci sarà un intervento armato sarà solo per proteggere la popolazione locale”.
Intanto, mentre da un lato le dichiarazioni di Putin lasciano ben sperare i leader mondiali, che molto si sono spesi negli ultimi giorni per evitare il degenerare della tensione, dall’altro il premier mostra i muscoli all’Europa giocando la carta del gas. A partire da aprile l’Ucraina non potrà beneficiare più di prezzi facilitati, in quanto il governo di Kiev è ritenuto ostile da Mosca. La Russia fornisce all’Europa un terzo dell’approvvigionamento di gas.