Ufo sui cieli italiani. Sono stati sette gli avvistamenti registrati nel 2013 dall’Aeronautica militare: 56 negli ultimi 4 anni, con un vero boom nel 2010 (22 casi) e un calo nel 2011 (17) e nel 2012 (10). E’ il quadro, inedito, che emerge dai faldoni “declassificati” custoditi presso il Reparto generale sicurezza – pubblicati nel libro “Ufo i dossier italiani” (Mursia, pp. 338), dei giornalisti Lao Petrilli e Vincenzo Sinapi – la struttura che si occupa di questa materia ai fini della sicurezza del volo e nazionale.
Negli archivi riservati dell’Aeronautica finiscono gli avvistamenti più qualificati di Oggetti volanti non identificati (Ovni), in genere quelli provenienti da testimoni che hanno denunciato il fatto ai carabinieri e compilato un modulo molto circostanziato. Questo viene inoltrato all’Aeronautica militare che, tramite i suoi vari reparti – dal servizio meteo ai comandi operativi – avvia un’indagine tecnica. Se l’oggetto misterioso non è un pallone sonda, un aeroplano tracciato dai radar o, comunque, un fenomeno noto, allora a tutti gli effetti viene classificato come Ovni, Oggetto volante non identificato. Un Ufo, appunto.
Il che non vuol dire, naturalmente, che gli alieni sono tra noi: “significa solo che non è stato possibile individuare una giustificazione tecnica o naturale di quel fatto”, spiegano all’Aeronautica, precisando che non è compito loro esprimersi sull’attendibilità dell’avvistamento. Ufo di varie forme – dai semplici oggetti luminosi a vere e proprie “flottiglie” di Ovni, e anche qualche “umanoide” – sono stati avvistati in tutta Italia, da “privati cittadini”, forze dell’ordine, piloti e perfino preti. Nel 2009 erano state 12 le segnalazioni di Ufo registrate dall’Aeronautica; nove nel 2008 e soltanto tre nel 2007.
Dei sette casi di avvistamenti di Ufo registrati dall’Aeronautica militare nel 2013, il primo si registra a Roma proprio all’inizio dell’anno, poco dopo la mezzanotte, quando un tenente medico della riserva del’Esercito vede dal terrazzo di casa una ventina di “aeromobili luminosi ellissoidali” che viaggiano a “varia altezza, rotta e velocità”. Li osserva per 50 minuti, poi spariscono. A San Giorgio Albanese (Cosenza), il 12 maggio due uomini in automobile vedono “un oggetto di forma romboidale di colore scuro, sospeso a circa 50 metri d’altezza” che termina il suo volo a terra, provocando “un incendio di sterpaglie”. Dell’Ufo, anche stavolta, nessuna traccia. Il 25 maggio l’Ovni viene visto, manco a farlo apposta, nel quartiere Apparizione di Genova: sono due luci “apparentemente della grandezza di quelle delle lampare”, alle quali se ne aggiungono altre quattro, che davano “l’impressione – racconta il testimone nella sua relazione – che stessero scrutando con attenzione e prudenza il mare”.
Il 2013 è l’anno di un nuovo avvistamento anche a Chiesa in Valmalenco (Sondrio), una località visitata dai “dischi volanti” già in passato. “Era grosso, veloce. Era una cosa mai vista, non so se era una sfera o un disco. Emanava una luce arancione soffusa. Sembrava che fluttuasse come un palloncino al vento, ma procedeva con intelligenza propria. E poi è svanita con un bagliore rosso” Sono le parole di un ristoratore del posto, testimone del ritorno degli Ufo in Valmalenco sotto forma di una specie di «palla da bowling». Quasi impaurito racconta i fatti ai Carabinieri, dove trova un alleato nel comandante della stazione, protagonista egli stesso di un avvistamento di gruppo nell’agosto 2012. Anche in questa occasione il sottufficiale ha visto l’oggetto misterioso, insieme ai due figli. Il 15 agosto, invece, un Ufo a forma di triangolo luminoso viene avvistato a Marino, vicino a Roma. Il 31 agosto una flottiglia di oggetti volanti (“forse 8”) viene vista a Spino D’Adda (Cremona) da un giovane che si trovava sulla terrazza di casa. Il 9 settembre, a Soncino, sempre nel Cremonese, l’ultimo avvistamento dell’anno: un ingegnere avvista un “oggetto a delta” che “sembrava composto – racconta – da più elementi in formazione precisa”.