Accordi bilaterali, frenetiche trattative commerciali avviate o in via di conclusione, collaborazione con il Governo del Kenya per la realizzazione di importanti infrastrutture: dopo un’intensa attività svolta in pochi mesi, l’Associazione per il commercio Italo-Keniana si candida ad essere riconosciuta ufficialmente Camera di commercio Italo-Keniana con gli obiettivi primari di diventare “sportello unico” per favorire, velocizzare e assistere gli investimenti delle imprese italiane in Kenya e di portare rappresentanze istituzionali e imprenditoriali dei due Paesi insieme a Expo 2015.
Il progetto, nato a seguito dell’incontro, organizzato lo scorso 19 luglio a Palermo da Ance Sicilia, fra il ministro del Tesoro del Kenya Mr. Henry Rotich e un centinaio di aziende italiane, è stato lanciato ufficialmente oggi presso l’Hotel Ole Sereni di Nairobi, nell’ambito della firma di un Memorandum of Understanding (protocollo d’intesa) fra il Direttore di KenInvest (Kenya Investment Authority), Mr. Moses Ikiara, e Rita Ricciardi, Presidente dell’Associazione per il commercio Italo-Keniana, fondata da Confindustria Sicilia, Ance Sicilia, Kepsa (Confindustria del Kenya), Kisumu Business Association (Associazione industriali della zona del Kisumu), Nca (National Construction Authority), che vede come soci di diritto l’Ambasciatore del Kenya in Italia, Mrs Josephine Wangari Gaita, e l’Ambasciatore d’Italia in Kenya, Mauro Massoni; e come soci d’onore il ministro del Tesoro del Kenya, Mr. Henry Rotich, e il presidente della Sace, Giovanni Castellaneta.
Alla cerimonia hanno preso parte il Ministro del Tesoro del Kenya, Henry Rotich; il principal secretary del ministero dell’Industrializzazione del Kenya, Mr. Wilson Songa; l’Ambasciatore Mauro Massoni; il Rettore dell’Università di Reggio Calabria, Pasquale Catanoso; il presidente della Piccola industria di Confindustria Sicilia, Giorgio Cappello; Betty Sawe, segretario generale dell’Associazione per il commercio Italo-Keniana, Francesco Confuorti, presidente di Advantage Financiale e rappresentanti della Sace.
L’Associazione per il commercio Italo-Keniana, che comprende istituzioni, imprenditori e professionisti, ha individuato numerose opportunità nei settori infrastrutture, energia e ambiente, agrobusiness e food processing, turismo e beni culturali, manifatturiero e commercio, formazione e ricerca, affari istituzionali e relazioni internazionali, e promuove accordi fra imprese e istituzioni dei due Paesi per favorire il finanziamento e la realizzazione di investimenti.
Molteplici le attività svolte che la candidano a Camera di commercio Italo-Keniana: uno sportello unico per favorire e velocizzare gli investimenti delle imprese italiane in Kenya e keniane in Italia; promozione di accordi bilaterali anche sul tema dell’armonizzazione tra sistemi fiscali per abolire la doppia tassazione; partecipazione congiunta a Expo 2015 per consolidare i rapporti commerciali bilaterali; segnalazione di opportunità di business e fornitura di servizi tecnico-legali per partnership e incontri BtoB per i quali è già stata predisposta una “carta dei servizi”.
Il Ministro Henry Rotich ha dichiarato: “Sono lieto di vedere che la mia visita dello scorso mese di luglio in Italia ha già prodotto due risultati: l’iniziativa di creare l’Associazione Italo-Keniana e l’impegno di lavorare con le istituzioni del Kenya per attrarre più investimenti italiani”. Soddisfatto il Direttore di KenInvest, Mr. Moses Ikiara, secondo cui “le imprese italiane certamente sapranno cogliere le nuove opportunità in Kenya e migliorare le performance del nostro Paese”.
Rita Ricciardi si è detta “orgogliosa di potere mettere a disposizione del sistema delle imprese italiane che intendono operare nel mercato keniano i miei 14 anni di esperienza in questo Paese. Lavorerò instancabilmente per portare il Made in Italy in Kenya e per intensificare sempre di più i rapporti commerciali fra i due Paesi, anche grazie all’Ambasciata italiana a Nairobi”.
Importante il sostegno dell’Ambasciatore Mauro Massoni: “La firma del Protocollo d’Intesa tra l’Associazione per il Commercio Italo-Keniana e la Kenya Investment Authority, segna un momento importante nelle relazioni economiche tra il Kenya e l’Italia e costituisce l’atto formale attraverso il quale viene istituzionalizzata una fattiva collaborazione, in atto già da tempo, volta a favorire e consolidare la promozione e la presenza del nostro sistema produttivo nel Paese africano. Questo scenario positivo potrà essere ulteriormente rafforzato quando, in un futuro che mi auguro non lontano, l’Associazione per il Commercio Italo-Keniana potrà assumere lo status di Camera di commercio Italo-Keniana. Pur non trascurando – ha aggiunto Massoni – le difficoltà di operare in un Paese in cui permangono gravi criticità riconducibili in particolare alla sicurezza, le ben note potenzialità economiche di questo mercato (per altro principale porta di accesso alla regione del East Africa), la legislazione market-oriented e l’attiva presenza della Sace possono offrire alle piccole e medie imprese italiane importanti opportunità commerciali e di investimento. Il tessuto produttivo keniano è inoltre anch’esso prevalentemente fondato sulla piccola e media impresa ed offre quindi al nostro sistema produttivo numerose possibilità di integrazione e di collaborazione”.
“Il Kenya – ha testimoniato Giorgio Cappello, presidente della Piccola industria di Confindustria Sicilia, presente alla firma del protocollo – ha enormi potenzialità di crescita e rappresenta la porta d’accesso privilegiata ai mercati dell’East Africa e del cosiddetto ‘Corno d’Africa’, che ha già dato prova di ricche opportunità di sviluppo. Sono convinto che le imprese italiane potranno fornire, oltre alla manodopera, anche il know-how indispensabile a qualsiasi progetto di investimento”.
Il presidente di Ance Sicilia, Salvo Ferlito, ha ricordato che “il Piano quinquennale di sviluppo del Kenya prevede importanti interventi, alcuni dei quali già finanziati dalla Banca mondiale, dall’Unione europea e dalla Banca africana di sviluppo, e altri da realizzazione con partenariati pubblico-privati. Fra le grandi infrastrutture, vi sono l’ampliamento del porto di Mombasa e dell’aeroporto internazionale di Nairobi che diventerà un Hub; la costruzione di un nuovo porto e di un nuovo aeroporto; la modernizzazione e l’estensione della rete ferroviaria fino all’alta velocità; il potenziamento della rete stradale; lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili; l’attuazione di politiche avanzate nel settore dei rifiuti e dell’ambiente; interventi nei settori delle risorse idriche, dell’agroindustria, del turismo e dei beni culturali”.