Il lungo percorso della nuova Ucraina ha inizio con il nuovo governo: ieri sera vanti a una piazza Maidan gremita come non mai, Arseni Yatsenyuk è stato proposto come nuovo premier. Il capogruppo del partito di Iulia Timoshenko, “Patria”, era il favorito per il ruolo dopo la deposizione dell’ex presidente Victor Yanukovich, adesso ricercato per strage con mandato di cattura internazionale.
Eppure la tensione è tutt’altro che scesa: la violenza si è spostata da piazza Maidan alla penisola russofona della Crimea, dove davanti al parlamento è scoppiata la rivolta. Soltanto ieri sono stati registrati circa venti feriti e la morte di una persona anziana, colpita da attacco cardiaco.
Ma è dalla mattina di oggi che questa bomba è pronta davvero a scoppiare: circa 50 uomini della milizia filo-russa hanno occupato la sede del Parlamento e del governo della Crimea. Secondo Interfax, in Crimea si è formata una unità di autodifesa della popolazione russofona.
Dall’edificio del Parlamento sventola una bandiera russa: nessuno è rimasto ferito nell’irruzione, ma le autorità locali sono pronti ad attivare delle misure per riportare la situazione alla normalità. La polizia e le forze di sicurezza ucraine sono state poste in stato d’allerta dopo il blitz.