Continuano i problemi per le Province siciliane: non solo i continui stop alla riforma ma anche la decisione del Consiglio di giustizia amministrativa. “I commissari straordinari di cui all’art. 1 della legge regionale n. 7/2013 non possono essere legittimamente nominati dopo la scadenza del 31 dicembre 2013”: con questa sentenza il Cga stabilisce dei limiti alla nomina dei commissari regionali delle disciolte province.
Il consiglio di giustizia amministrativa sottolinea inoltre “il loro incarico, qualora la relativa nomina risalga a un’epoca precedente la data del 31 dicembre 2013, conserva efficacia, alternativamente: fino alla costituzione dei Liberi Consorzi comunali, in sostituzione delle Province regionali e ciò implica che il disegno di legge regionale al quale sopra si è accennato divenga legge, entri in vigore e consenta, attraverso opportune norme transitorie, l’immediata operatività dei Liberi Consorzi comunali, in luogo delle sopprimende Province regionali”.
Dietro il linguaggio giuridico la sentenza fissa delle regole. Per l’Unione Regionale delle Province Siciliane: “Il percorso di riforma dell’ente intermedio siciliano si fa sempre più accidentato. Dopo l’infelice esordio del procedimento legislativo all’Ars, la cui ennesima adunanza è prevista per oggi pomeriggio, un’altra pesante tegola sull’operato del Governo Crocetta arriva dal Consiglio di Giustizia Amministrativa interpellato, ironia della sorte, dall’assessore Regionale alle Autonomie locali in ordine alla legittimità delle nomine dei commissari Straordinari effettuate dopo il 31 dicembre 2013, termine quest’ultimo previsto dalla l.r. n. 71/2013 anche per trasformare le attuali Province Regionali in Liberi Consorzi di Comuni”.
Il Governo regionale ha incassato la decisione senza fare una piega.
Secondo il presidente della Regione Crocetta “il parere del Cga sui commissari delle Province è positivo. E’ l’istituto del commissariamento che si proroga e non le persone, in teoria potevamo cambiare tutti gli ex commissari, abbiamo sostituito il commissario di Trapani perché ha ricoperto altro incarico e quello di Siracusa per scelta”.
Secondo l’assessore regionale alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, “il Consiglio di giustizia amministrativa ha riconosciuto la validità sia dei tempi che delle modalità individuate dal governo per la proroga del regime di commissariamento delle Province nelle more dell’approvazione del ddl riforma da parte dell’Assemblea”.
Ben diversa la posizione del Movimnto 5 Stelle, espressa dai deputati regionali Francesco Cappello e Salvatore Siragusa.
“E’ un governo senza rotta e senza bussola che naviga in un mare di guai. Il parere del Cga è l’ennesima bocciatura di una politica puntellata di sconfitte e completamente orfana di successi. Si naviga a vista in un mare che definire tempestoso é solo un eufemismo. E intanto la Sicilia attende anche una finanziaria rabberciata che permetterebbe quantomeno di tamponare qualche falla nello scafo-gruviera regionale”.
“Gli unici segnali di vita che arrivano dall’assessorato al Bilancio – aggiungono ironicamente – sono le manovre che puntano a Roma, dove, a quanto pare, starebbero tenendo una poltrona di sottosegretario in caldo per l’assessore Luca Bianchi. Non c’è che dire, è un premio ampiamente meritato, alla luce dell’ottimo lavoro svolto da queste parti”.
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