Inizierà domani dinanzi al gip del tribunale di Patti (Messina), Maria Pina Scolaro, l’udienza preliminare per 101 dei 156 indagati nell’ambito dell’operazione della polizia denominata “Fake”, che il 7 marzo dello scorso anno portò all’emissione di 12 misure cautelari: 7 ai domiciliari e 5 obblighi e divieti di dimora.
Tra questi il deputato nazionale del Pd Maria Tindara Gullo, figlia dell’ex vicesindaco di Patti Francesco, accusata di falso ideologico per un cambio di residenza. Le accuse ipotizzate nei loro confronti vanno, a vario titolo, dal falso ideologico in concorso alla distruzione di documenti, dal voto di scambio all’omissione in atti d’ufficio, al falso e truffa ai danni di ente pubblico.
Tra i cento imputati, per i quali il procuratore capo Rosa Raffa e il sostituto Rosanna Casabona hanno chiesto il rinvio a giudizio, figurano, oltre alla parlamentare e al padre, il nipote di Francesco Gullo, Luigi Gullo, candidato a sindaco alle scorse amministrative, l’ex commissario della polizia municipale Carmelo Lembo, i consiglieri comunali Domenico Pontillo, Pasqualino La Macchia e Filippo Tripoli, l’ex consigliere comunale Alessio Arlotta, e l’attuale vice comandante della polizia municipale Maria Mazzone.
Il Comune di Patti nel procedimento penale si costituirà parte civile nei confronti di alcuni imputati.
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