La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria sta eseguendo un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Santo Crucitti, noto imprenditore edile locale già coinvolto in diverse inchieste giudiziaria (operazioni Pietrastorta, Raccordo e Sistema).
Il Tribunale ha emesso il decreto di confisca, che riguarda beni per un valore di 11 milioni di euro, a seguito di una proposta formulata dal procuratore distrettuale di Reggio Calabria. Tra i beni confiscati figurano aziende, immobili e rapporti finanziari. In particolare viene confiscata anche la nota palestra Fitland della città dello Stretto.
Crucitti risulta indiziato di appartenenza, con il ruolo di capo, all’omonima cosca operante nel territorio di Condera – Pietrastorta di Reggio Calabria.
Con l’odierno provvedimento di confisca, in particolare è stata accertata l’assenza di risorse lecite idonee a giustificare investimenti di grossa entità e rilevata una cospicua e generalizzata sproporzione tra i redditi dichiarati ed il patrimonio posseduto. Inoltre gli inquirenti hanno sottolineato come l’impresa EPI Srl operante nel settore edilizio: “sembra essere esercitata da Santo Crucitti con metodo mafioso: essa appare lo strumento imprenditoriale attraverso il quale la cosca controlla il territorio e si accaparra profitti che altrimenti non avrebbe e le attività che intende acquisire”.
Gli accertamenti hanno anche consentito di acclarare che anche la “FITLAND società sportiva dilettantistica a r.l.” ubicata nella centralissima via Bruno Buozzi preposta alla gestione del più moderno ed attrezzato “centro fitness polifunzionale” della città di Reggio Calabria (con una superficie di oltre 1.300 metri quadri adibiti a palestra, piscina ed un centro trattamento estetico dotato delle più avanzate attrezzature) e la ditta individuale Antonino Gennaro Crucitti, sia pur formalmente nella titolarità di altre persone, rientrassero nella disponibilità di Santo Crucitti.
Questi in dettaglio i beni sottoposti a confisca: