Si è aperto questa mattina il processo, con il rito abbreviato, ad Aldo Nuvola, l’ormai ex sacerdote arrestato a luglio con l’accusa di induzione alla prostituzione e atti sessuali con minori. A costituirsi parte civile sono stati i sei ragazzini che sarebbero stati oggetto di molestie e le loro famiglie.
L’avvocato Loredana Lo Cascio, che assiste una delle parti civili, ha chiesto che la Curia di Palermo, nella persona del cardinale Paolo Romeo, entrasse nel processo come responsabile civile.
La richiesta è stata rigettata dal gup Riccardo Ricciardi in quanto, come ha fatto notare il difensore di Aldo Nuvola, l’avvocato Nino Caleca, il rito abbreviato esclude la possibilità di citare responsabili civili. Le presunte relazioni del sacerdote vennero fuori nel corso dell’indagine sull’omicidio dell’imprenditore Massimo Pandolfo, ucciso il 24 aprile scorso.
I carabinieri intercettarono una telefonata tra il diciassettenne arrestato per il delitto e il prete. I due avevano una relazione. Interrogato dai carabinieri il 17enne confessò i suoi rapporti con il sacerdote. Nuvola era già stato condannato in appello.