Nei suoi discorsi lo ha detto: bisogna partire dalla scuola. E così ha fatto Matteo Renzi in visita stamattina alla scuola media “Coletti” di Treviso. Un’ora di chiacchierata, qualche foto scattata con il cellulare e ovviamente un tweet:
Treviso. Che bello incontrare gli studenti! Sentivo la mancanza. Investire sulla scuola è il modo per uscire dalla crisi #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 26 Febbraio 2014
“Sono la vostra pausa tra la campanella e la ricreazione” ha detto il premier che si è fermato a fare due chiacchiere con gli studenti ma anche con i genitori, insieme al ministro dell’istruzione Stefania Giannini e al ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Renzi ha anche detto: “Se c’è qualcosa che non va, poi me lo segnalate alla casella mail matteo@governo.it. Ogni settimana andrò nelle scuole ad ascoltare le richieste e poi torno a Roma con i compiti a casa”. L’educazione scolastica per il premier si conferma il “punto di ripartenza del Paese e nelle prossime ore con il ministro Giannini a palazzo Chigi studieremo come attuare il piano straordinario per l’edilizia scolastica, uno dei motori di sviluppo. Il 70% dei sindaci che ho incontrato ci ha presentato progetti pronti sull’edilizia scolastica su cui non chiedono soldi al governo ma solo la modifica del patto di stabilità interno – ha proseguito Renzi – Nelle prossime ore sarà importante lavorare sul progetto di edilizia scolastica che sarà uno dei motori di sviluppo”.
La scuola è un perfetto esempio di integrazione dato l’alto numero di figli di immigrati che frequentano l’istituto. “Chi di voi ha mamme e papà che hanno problemi di lavoro?” ha poi chiesto agli studenti.
Fuori dall’istituto un gruppo esiguo di esponenti di Forza Nuova ha avviato una protesta sventolando uno striscione con la scritta: “Dopo Monti e Letta ecco Renzi la terza marionetta!”.
Dopo la visita alla scuola, il premier incontra Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, il presidente della Provincia Leonardo Muraro, amministratori, imprenditori, sindacati. Era previsto anche un incontro con una delegazione di operai dell’Electrolux, saltato all’ultimo minuto: fonti sindacali riferiscono che nonostante fossero stati convocati a palazzo Rinaldi, le rappresentanze di base dell’Electrolux non sono state ricevute dal premier.
Il presidente del consiglio dopo la visita agli studenti ha parlato della spigolosa questione delle tasse: “Ridurremmo il cuneo fiscale di almeno 10 miliardi, il come può essere modulabile. Se noi riduciamo l’Irap, che vale oltre 30 miliardi, di una decina di miliardi le aziende hanno subito una riduzione di un terzo. Viceversa se segniamo la strada della riduzione fiscale di 10 miliardi sull’Irpef è evidente che i lavoratori si trovano in tasca solo qualche ventina di euro. Non abbiamo ancora deciso – ha concluso – quale delle due strade adottare”.
(Foto Twitter @ElisRuben)